Stretta di Natale: verso zona rossa ovunque dal 24 dicembre al 7 gennaio


A gennaio parte la vaccinazione di massa


di Elisa Leuzzo
Categoria: ITALIA
16/12/2020 alle ore 17:41



La Conferenza Stato-Regioni ha dato il via libera al piano vaccini presentato dal Commissario per l’emergenza Domenico Arcuri e nei primi giorni di gennaio partirà la vaccinazione di massa.

Ore decisive per le misure di Natale e Capodanno sul tavolo dell’esecutivo. Riunione tra governo e le Regioni, convocata dal ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia, per chiudere e confrontarsi in vista delle imminenti festività: si va verso zona rossa ovunque dal 24 dicembre al 7 gennaio.

Secondo alcune indiscrezioni "I ministri - come detto - hanno anticipato l'orientamento del Governo che è quello di dichiarare zona rossa tutto il territorio a partire dalla vigilia di Natale". Alcune regioni hanno chiesto di anticipare già al prossimo fine settimana il provvedimento. "Gran parte delle Regioni si sono dette d'accordo ed alcune hanno suggerito di anticipare di qualche giorno senza attendere la vigilia di Natale".

La nuova zona rossa andrebbe a incidere in maniera più restrittiva, considerato che le scuole e le fabbriche si chiuderebbero. Da qui il ragionamento di alcuni presidenti di Regione sulla necessità di dare comunque un po’ di respiro alle persone, permettendo comunque  perlomeno delle passeggiate.

In ogni caso l’invito all’esecutivo è stato quello di decidere subito e di prevedere al più presto di nuovo ristori per le categorie che verranno danneggiate. Qualcuno tra i presidenti non esclude che venerdì in ogni caso ci possa essere un passaggio di qualche Regione, come il Veneto, verso una fascia ad alto rischio di contagio.

Il bollettino di ieri in Italia ha parlato di altri 846 morti e quasi 15 mila nuovi casi, per un rapporto tra tamponi e positivi che scende sotto il 10% (9,1%). Numeri che fanno stare tutt’altro che tranquilli, come ammette lo stesso Rezza durante la conferenza stampa settimanale. “Il dato dei morti – ha detto – è davvero molto elevato e ciò indica che in questi 2-3 mesi il numero delle persone infettatesi è grande, con una ripresa dell’epidemia imponente”. Senza calcolare, poi, che le terapie intensive (3.003 oggi in Italia) e i ricoveri (27.342) sono ancora “sopra la soglia critica”.