In arrivo 6 milioni e 600 mila euro di fondi europei a sostegno delle piccole e medie imprese abruzzesi. Da spartire, però, con il mondo imprenditoriale di altre due regioni, il Molise e la Sardegna.
È stato presentato alla Camera di Commercio di Pescara il “Piano export sud II”, un programma pluriennale di formazione e di promozione destinato alle realtà produttive ed imprenditoriali delle regioni del mezzogiorno, realizzato da Ice Agenzia (istituto nazionale per il commercio estero) in collaborazione con la Regione Abruzzo e coordinato dal Centro Estero Abruzzo.
“Un piano di 4 anni sul tema dell’internazionalizzazione – ha esordito il presidente del Centro Estero, Daniele Becci – sui cui il sistema camerale da tempo è molto attento. Il panorama imprenditoriale abruzzese è sempre più rivolto all’estero, dunque questo segnale positivo dall’Europa ci fa lavorare con maggiore entusiasmo”.
Per il dirigente regionale del dipartimento competitività e internazionalizzazione, Piergiorgio Tittarelli, l’iniziativa rappresenta “un nuovo modo di impostare l’approccio all’internazionalizzazione in un’ottica di specializzazione delle attività”.
Donatella Iaricchi dell’agenzia Ice ha illustrato il programma e fornito alcuni dati. “L’export sud II” segue il precedente piano del 2014, predisposto in favore delle regioni della “Convergenza”, (Calabria, Campania, Puglia, Basilicata e Sicilia).
Ha riferito che l’83% delle aziende che vi hanno aderito ha incrementato il fatturato estero tanto che si è voluto estendere il progetto anche alle altre tre regioni cosiddette “in transizione”, come L’Abruzzo. L'obiettivo del progetto è, da un lato, trasformare le aziende potenzialmente esportatrici in esportatori abituali, dall'altro incrementare la quota di esportazioni sul totale nazionale.
"I destinatari sono micro, piccole e medie imprese, startup e consorzi iscritti nel registro delle imprese della Camera di Commercio, le reti di impresa, i parchi tecnologici, i centri universitari e gli incubatori - ha aggiunto - I settori economici interessati vanno dalla filiera agroalimentare a quella dell'alta tecnologia, da quella della moda-persona a quella dell'energia, e ancora dal settore arredo e costruzioni a quello della mobilità, mentre i mercati target sono quelli dei Paesi dell'Unione Europea, Russia e Balcani, Cina e Giappone, Stati Uniti e Canada".
E'chiaro che si rivela utile un atteggiamento ottimistico e ben vengano fondi europei, soprattutto se destinati ad incrementare uno di quei settori come l'export fortemente in calo in Abruzzo (80 mln nel 2017 e 500 mln nel 2016). Il primo a crederci è il vertice camerale che ritiene il nostro export importante e che non si lascia scoraggiare dai dati negativi del primo semestre : "basti pensare alla produzione delle industrie nella Val di Sangro che fanno schizzare il Pil in Abruzzo - afferma -. Inoltre, un salto di qualità si sta registrando nel settore vitivinicolo, il nostro vino si sta affermando nel resto del mondo come prodotto di punta, soprattutto in Inghilterra e nei paesi orientale. D'altronde -conclude -, è made in Italy ad essere molto apprezzato".
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