Renzi prova a tornare kingmaker. Per far schiantare Conte contro l'iceberg dei soldi Ue



di l'innocente
Categoria: CapoVerso (rubrica innocente)
09/12/2020 alle ore 20:28



Un iceberg di soldi. È contro quella montagna di miliardi del Recovery Fund che dovranno (?) arrivare dall’Unione europea che il prode “Giuseppi” Conte rischia di schiantarsi. 

Il voto sul nuovo Meccanismo europeo di stabilità che pure lascia inopinatamente in mano a un paio di superburocrati tedeschi -o tedeschizzati!- le sorti delle economie continentali in affanno non potrà ne’ avrebbe potuto mettere davvero a rischio i destini dell’avvocato che nessuno ha mai votato.

Troppo forti le pressioni e le attenzioni della Merkel e di Macron. Troppo interessati e vogliosi dei privilegi e dei 15 mila euro di stipendio mensili gli onestissimi grillini. Troppo desiderosi di restare al potere senza rischiare elezioni che li manderebbero all’opposizione tutti gli altri, piddini in testa. 

Il Mes modificato da tedeschi e francesi ad uso e consumo dei loro interessi (leggi banche!) passerà in cavalleria, con qualche finto mal di pancia e con la lagnosa benedizione di quel gigante politico di Renato Brunetta

Altra questione sono invece i soldi. Quelli che, tanti maledetti e prima possibile, dovrebbero arrivare dalla Commissione UeUngheria e Polonia permettendo. 

Su quelli no che non si scherza. E infatti Matteo Renzi, che è sicuramente antipatico, ma è un vero animale politico, ha subito fiutato la strada giusta per provare un nuovo protagonismo e per rivendicare il ruolo di kingmaker

Esattamente quello che ebbe nell’estate del 2019 fregando Matteo Salvini e che si vuol ritagliare anche adesso giubilando Conte.

Il quale, per chiaro eccesso di autostima e credendosi indispensabile, sta commettendo l’errore di accentrare tutto il potere nelle sue mani lasciandone proprio a chi ne ha favorito e sostenuto l’ascesa soltanto qualche briciola.

È palese che Renzi stia giocando una partita per rimettersi in pista e non sparire, ma è altrettanto chiaro che lo sta facendo pure per conto terzi.

Larga parte del Pd, per dire, non regge più il protagonismo parolaio dell’avvocato “pjo-tutto-io” che sul da farsi per questa disastrata Nazione non decide proprio nulla, ma che le nomine e le spartizioni le vuol decidere tutte e da solo. E poi c’è il ringalluzzito Berlusconi che preme per avere un ruolo per se e per i suoi.

Renzi l’ha capito. Perciò sta direzionando contro Palazzo Chigi quell’enorme iceberg fatto non di ghiaccio, ma di soldi. Contro cui, tra qualche settimana, rischia di andare a schiantarsi la zattera diConte con tutte le sue risibili presunzioni.