Senza Bambinello, ma con Berlusconi. Una specie di miracolo all’incontrario. A conferma di un 2020 tanto incredibile quanto indimenticabile, seppur chiunque di noi non veda l’ora di archiviarlo.
E insomma, pare proprio che grazie a questo virus venuto dalla Cina, alle paure e alla mandria di “esperti” parolai che ha generato, ci ritroveremo per la prima volta da sempre senza che il figlio di Dio appaia nella mangiatoia allo scoccare della mezzanotte del prossimo Natale e senza fedeli adoranti.
Ce lo adageranno dopo il coprifuoco, magari con tanto di mascherina e socialmente distanziato perché credere è di certo un dono, ma pare non preservi dalla paura da Covid-19.
In compenso, possiamo già godere di un ritrovato Silvio Berlusconi che sembrava scomparso e archiviato e che invece torna centrale e protagonista a tutto campo. Fa e disfa come ai bei tempi andati e impone le sue regole a quei due ragazzi impertinenti che credevano di averlo sterilizzato.
Per la serie “l’incredibile a volte accade” agli italiani bloccati entro i confini regionali e col cenone a scartamento familiare ridotto, succede quindi di vedere da un lato Matteo Renzi e Nicola Zingaretti che gareggiano a chi è più vicino e più amico del fu “pregiudicato” di Arcore (che entrambi cacciarono dal Senato della Repubblica!) e dall’altro Matteo Salvini e Giorgia Meloni che fingono conati di gioia costretti da questo Cavaliere di tre cotte ad ingoiare il rospone del voto a favore all’ennesimo scostamento di bilancio del governo di “Giuseppi” Conte.
Il quale a sua volta, da quando è entrato in vigore l’accordo Letta-Bettini, addirittura elogia colui che ripetutamente chiama “il Cavaliere Berlusconi” (Tg5 di giovedì!) e gode non solo della ferrea considerazione del “Fatto” di Travaglio, ma persino dell’ossequio del “Giornale” di Sallusti edell’intera batteria Mediaset.
Semmai qualcuno l’avesse pronosticato a dicembre dello scorso anno l’avremmo spernacchiato e preso tutti per demente. Invece a ben vedere gli stupidi siamo solo noi. Che ancora ci crediamo.