Migrazioni, Ue chide ai paesi membri di accogliere decine di migliaia di profughi su base volontaria




Categoria: ESTERI
28/09/2017 alle ore 15:03



La Commissione europea ha proposto agli Stati membri di accogliere, su base volontaria, almeno 50.000 profughi dalla Turchia, dalla regione del Medio Oriente e dall’Africa nei prossimi due anni. Bruxelles preme per la creazione di “canali legali” di immigrazione che sottraggano i migranti ai rischi delle rotte migratorie illegali. Nel complesso, la Commissione europea chiede agli Stati membri di impiegare 500 milioni di euro nell’accoglienza dei rifugiati provenienti da paesi terzi, in particolare Libia, Egitto, Niger, Sudan, Ciad ed Etiopia. Undici paesi hanno già accettato di ospitare 14.000 persone. Il commissario europeo per le Migrazioni, Dimitris Avramopoulos, ha inoltre chiesto un rapido accordo tra il Parlamento e il Consiglio sulla “carta blu”, che consenta ai cittadini di paesi terzi di entrare legalmente nella Ue per lavorare, secondo un modello simili a quello della Green Card statunitense. La Commissione sollecita anche un accordo rapido tra il Parlamento e il Consiglio riguardo un sistema comune di asilo. La durata massima dei controlli straordinari alle frontiere nell’area Schengendovrebbe essere estesa a tre anni. La Commissione ha dichiarato che i limiti temporali per i controlli alle frontiere interni dovuti a “gravi minacce alla politica pubblica o alla sicurezza interna” non sono sufficienti in tutti i casi. Germania, Francia e altri Paesi hanno chiesto un’espansione da due a quattro anni a causa della minaccia del terrorismo. La Commissione europea ha anche proposto di rendere più efficiente il rimpatrio dei richiedenti asilo respinti. Si stima che nel prossimo futuro saranno circa 1,5 milioni. Tra il 2014 e il 2015, solo poco più di un terzo dei richiedenti asilo respinti è stato effettivamente rimpatriato. La Commissione a inoltre rivendicato progressi in cooperazione con i Paesi africani in materia di migrazione. Nell’ambito dei partenariati di migrazione, l’Unione sostiene cinque Paesi africani, ossia Senegal, Mali, Nigeria, Nigeria ed Etiopia, nella creazione di posti di lavoro e nel miglioramento delle condizioni di vita sul posto.

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