Coronavirus, all'Aquila più di 600 contagi in due mesi


Il virus non concede tregua. E la politica comunale parla di aria fritta



Categoria: ABRUZZO
29/10/2020 alle ore 15:56



A L’Aquila si aggrava la crisi sanitaria e non si risolve la crisi politica! La diffusione del Covid-19 in tutta la regione sta crescendo, ma soprattutto in provincia dell’Aquila si sta sviluppando in modo esponenziale, a causa della scoperta dei numerosi contagi registrati nelle case di riposo di Avezzano, Trasacco e Scoppito. L’ospedale dell’Aquila sta soffrendo per i numerosi ricoveri ed è al limite delle possibilità di accoglienza, dovendo rispondere alle richieste di centinaia di cittadini, che non trovano sul territorio strutture sanitarie funzionanti e dispositivi idonei per la mappatura del contagio. Le restrizioni e le chiusure alle 18.00 per gli esercizi commerciali, imposte dal Decreto Conte, hanno suscitato forti reazioni e contestazioni da parte della associazioni di categoria. Ma a protestare è anche il rettore  dell’Università dell’Aquila, Edoardo Alesse, che ha protestato contro il Presidente di  regione Marco Marsilio, per la decisione di dire No alla didattica in presenza, senza un minimo coinvolgimento dei vertici universitari. Mentre la crisi sanitaria diventa preoccupante, è paradossale che il comune dell’Aquila, ed in particolare il consiglio comunale, si occupi di aria fritta e di argomenti non attuali, invece di affrontare l’emergenza sanitaria e la necessità di adottare misure idonee per fronteggiare la crisi economica, a seguito delle chiusura delle attività commerciali. Infatti il 3 novembre la seduta consiliare dovrebbe discutere, tra l’altro, del conferimento della cittadinanza onoraria a Guido Bertolaso e la liberazione dei pescatori italiani in Libia! A fianco di questo paradosso, compare ancora la crisi politica e lo scontro nella maggioranza di centrodestra, con la cacciata degli assessori della Lega. Dopo quasi quattro mesi, la giunta è ancora monca, senza la presenza leghista, mentre il momento drammatico che la città sta vivendo richiederebbe il massimo dell’autorevolezza dell’istituzione municipale ed il massimo della coesione politica.