Finisce a Pesaro la tragicommedia grillina. Finisce col grido “libertà, libertà" ritmato in faccia alle forze dell’ordine che sono costrette a far rispettare l’assurdo, ultimo Dpcm firmato da Giuseppe Conte.
Finisce nel senso che viene sotterrata da una protesta spontanea la loro totale incapacità di rispondere ai problemi, ai disagi e alle incertezze del momento.
Un ristoratore non cede al diktat, tiene aperto il locale e serve i suoi clienti. Arriva la polizia che intima osservanza di decreto e chiusura immediata. Quello, per nulla intimorito, ribadisce il suo diritto al lavoro e continua a servire la clientela presente e regolarmente distanziata.
La polizia allora entra e chiede a tutti di alzarsi e andar via, ma si ritrova con gli avventori che restano a tavola e urlano “libertà, libertà”.
Guardate bene il video della protesta pesarese perché potrebbe essere questo il momento che segna l’inizio della fine dell’idiozia a Cinquestelle.
Otto anni di incubazione ciarliera e due anni di totale incapacità di governo sono più che sufficienti per espiare la colpa di averci creduto e magari averli votati.
Peggio non avrebbero potuto fare. Perciò è il caso che Conte, Di Maio, Azzolina e combriccola vadano velocemente via. Magari accompagnati alla porta da Mattarella. Perché hanno già fatto più danni loro della pandemia.