L'Acqua sulla Luna c'è realmente


La svolta per le future missioni umane arriva da due studi pubblicati su Nature


di Redazione
Categoria: ESTERI
26/10/2020 alle ore 17:42



Non è la prima volta che si parla di acqua sulla superficie lunare. Altre ricerche ne indicavano la presenza soprattutto vicino al polo Sud. Ma non era ancora chiaro, per problemi di strumentazione, se si trattasse di molecola d'acqua H2O o di drossile (OH) legato ai minerali. E' servito Il telescopio Sofia per chiudere il caso: l'analisi dello spettro della Luna a una lunghezza d'onda di 6 nanometri ha fugato ogni dubbio. A quelle 'distanze' l'acqua non può più essere confusa con altro.

L'acqua sulla Luna c'è per davvero e potrebbe essere più accessibile del previsto: la svolta per le future missioni umane arriva da due studi pubblicati su Nature. Il primo, coordinato dalla Nasa, dimostra la scoperta inequivocabile della 'firma' della molecola di acqua (H20), rilevata per la prima volta sulla Luna dal telescopio volante Sofia. Il secondo studio, condotto dall'Università del Colorado, stima invece che oltre 40.000 chilometri quadrati di superficie lunare potrebbero intrappolare acqua sotto forma di ghiaccio in piccole cavità ombreggiate. E' questa la "scoperta emozionante" svelata oggi dalla Nasa e annunciata nel corso di una conferenza stampa audio sul canale streaming dell'Agenzia spaziale americana (che potete seguire qui sotto). Giorni fa la Nasa ha fissato l'appuntamento di lunedì 26 ottobre, senza rivelare ulteriori dettagli sullacomunicazione che sarebbe stata data.

La cronotabella del programma Artemis della Nasa è nota: nel 2024 partirà una nuova missione per far atterrare la prima donna (e il prossimo uomo) sulla Luna. Un passaggio intermedio prima di centrare il grande obiettivo dell'agenzia americana, ovvero l'uomo su Marte già negli anni '30 di questo secolo.  Un rilancio spaziale in grande stile quello della Nasa, caratterizzato da investimenti sostanziosi e da una lunga serie di annunci a intervalli ravvicinati.

E' quindi a Sofia che si deve la scoperta svelata oggi. Il telescopio costruito in Germania, 2,5 metri di diametro, è attivo da 10 anni e osserva l'Universo alle frequenze dell'infrarosso. Quando lo si vuole utilizzare, bisogna portarlo oltre le nuvole, circa a 13mila metri di quota. E' lì, dalla stratosfera, al riparo dal vapore acquo atmosferico che interferisce con le osservazioni, che Sofia può curiosare e scandagliare gli angoli ancora inesplorati dello spazio. Per arrivare lassù, viene adoperato un aereo modificato, il Boeing 747-100SP. 

Prima dell'annuncio Science Channel ha diffuso un filmato inedito su un cratere lunare da cui pare giungere un fascio di luce. Un fenomeno incasellato, non unico, tra quelli "non ancora spiegati" da parte della Nasa. Il cratere avrebbe 30 metri di profondità e secondo il professor Peter Schultz, esperto di geologia planetaria, sarebbe "differente" rispetto alle altre confromazioni di quel genere studiate sulla Luna. "Sembra che ci sia un oggetto dentro", ha detto. Anche altri scienzati, interpellati sul tema, hanno definito il fenomeno "strano", evitando di sbilanciarsi sulla sua origine (e causa).