Luca Telese a L'Aquila per scrutare nei suoi "Cuori contro"


Il giornalista e scrittore mette nero su bianco le ultime inchieste italiane.


di Maria Elena Cosenza
Categoria: ABRUZZO
27/09/2017 alle ore 13:09

Tag correlati: #abruzzo#cuoricontro#laquila#lucatelese

Dopo il successo di Cuori neri, Luca Telese torna in libreria con “Cuori contro” per raccontare le “ferite sempre aperte di una stagione di lotta e di piombo”.

Un libro pieno di tesori nascosti, di testimonianze inaspettate, di rivelazioni sulle ultime inchieste. Un modo per raccontare la storia della destra eversiva italiana e quella della sinistra rivoluzionaria. La descrizione degli scenari che si arricchiscono di nuovi spunti che Telese utilizza per fare luce sugli angoli bui di tanti misteri italiani.

Estremisti pazzi o criminali, sognatori dal grilletto facile, terroristi neri e rossi, politici in carriera; ma anche un coro di vittime, eroi dimenticati, madri, sorelle o fratelli che hanno perso quello che amavano di più, subendo discriminazioni e ingiustizie. E’ quanto vuole raccontare con il suo libro il giornalista impegnato, tra le altre cose, nel buongiorno su Radio 24.

Dopo il successo di “Cuori neri”, diventato un vero caso editoriale, Telese ha scritto un altro libro-verità. Ma “Cuori contro" non è solo un resoconto di sangue e lotta armata, è soprattutto una riflessione sul senso della memoria e della riconciliazione in un Paese sempre in bilico fra generosità e amnesie. Con il precedente “Cuori neri” ripercorreva  21 delitti dimenticati degli anni di piombo dal rogo di Primavalle alla morte di Ramelli. 

Cuori neri è il romanzo criminale degli anni di piombo: un racconto che lega tra loro in un unico filo rosso ventuno morti, giovani di destra, o comunque considerati tali, tutti caduti nella guerra spietata che insanguinò quell'epoca.

Comparso nelle librerie nel 2006 e ristampato per un intero decennio, il volume ha suscitato polemiche quando – nell'edizione del 2015, integrata con gli accadimenti degli ultimi anni – viene pubblicato con una nuova copertina che riporta la foto di Massimo Carminati, ex militante dei Nar al fianco di Valerio Fioravanti: in un nuovo capitolo l'autore rifletteva sul rapporto tra passato e presente, e ripercorreva (anche) la sua vicenda e il suo passaggio, negli anni Ottanta, dal terrorismo al sodalizio con la banda della Magliana. 

Più di vent'anni dopo, uscito dal carcere, Carminati diventa capo di una gang che controlla gli appalti a Roma e viene di nuovo inquisito: le intercettazioni che lo riguardano rivelano quanto sia ancora stretto il suo legame con la memoria di quella stagione. Di questo si parla nel precedente volume. Ma la foto di Carminati, come un detonatore, fa anche esplodere un acceso dibattito sul rapporto tra la storia delle vittime e quella dei carnefici. 

Twitter@ImpaginatoTw