Perciò, da quel che si evince, sono stati così bravi che ci ritroviamo al punto di partenza. Bravissimo Conte coi suoi ministri e con tutto quel codazzo di esperti, di consulenti e di commissari straordinari al seguito. 9 mesi di Dpcm e due mesi di lookdown reclusi in casa, non sono serviti a nulla. Si ricomincia.
Bella roba davvero. Ci hanno detto tutto e l’esatto contrario, hanno promesso ogni cosa e, soprattutto, hanno speso quello che nessun altro governo ha mai potuto spendere. Aiutati come nessuno mai.
Fateci caso: il famoso rapporto deficit/pil al 111 per cento del 2011 destò allarmi generalizzati per bancarotta imminente (si doveva defenestrare il Cavaliere!) mentre ora che il nostro deficit è schizzato al 152 per cento nessuno fiata. Strano, no? E non si fiata neppure per le corbellerie delle famose ordinanze.
Un Comitato tecnico scientifico decide sulle nostre vite, il supercommissario Arcuri pontifica e ordina quel che secondo lui urge, si sborsano milioni come noccioline.
Tutto fantastico, se non fosse che, mentre continuano a mancare tamponi e vaccini antinfluenzali, mentre il flop dei banchi scolastici e dei dispositivi di protezione è ancora vivo, la trombonesca supponenza di Cts e commissario ci fa tornare alla casella di partenza.
Con l’aggiunta di dover continuare a sorbirci i “forse” e gli immancabili “vedremo, studieremo” di quel genio che il mondo ci invidia che sta appollaiato a Palazzo Chigi.
E si, sono stati bravissimi. Hanno avuto mesi per capire e per organizzare i trasporti pubblici, ma il risultato è che si viaggia stipati e spaventati ovunque. Dopodiché in casa non si possono ospitare più di 6 persone (col rischio che Speranza bussi all’uscio!), ma in 40 mq di Bus si può stare pigiati in100!
Eppure l’avrebbe capito pure un minus habens che per limitare assembramenti e contagi sarebbe stato necessario moltiplicare mezzi e corse: più treni, più metro, più tram, più bus, più controlli, meno chiacchiere e spocchia!
Ne’ bisognava padroneggiare la fisica quantistica per capire che l’apertura delle scuole avrebbe moltiplicato le occasioni di espansione del virus. E che quindi, invece di insistere con le isterie della Azzolina, meglio sarebbe stato (ed è!) lasciare a casa i ragazzi delle superiori. Non diventeranno capre a studiare da remoto per un mese o due e non hanno bisogno della presenza dei genitori. Ma niente.
Come nel caso della mascherina da indossare se si cammina e non se si corre, la logica prescinde dalle decisioni che questi luminari del tutto all’oscuro di vita quotidiana prendono sulla nostra pelle.
La cruda verità è che, purtroppo, chi ci governa non è all’altezza della sfida che questo virus figlio della globalizzazione ci ha lanciato.
Se davvero c’è un problema sanitario ed è così grave, se gli indicatori dicono che non ci saranno sufficienti posti negli ospedali, ne’ medici e infermieri e quant’altro, allora “Giuseppi” e compagnia avrebbero il dovere morale di dirlo subito e di chiudere tutto. Ogni attività. Come e più che a marzo. Scuole comprese! Favorendo ogni possibilità di lavoro e di studio a distanza. Elargendo ovviamente il sostentamento necessario a quanti sono obbligati dalla chiusura forzata delle proprie attività a non lavorare e, perciò, a non guadagnare.
Un mese, due, quel che serve. Ma, per favore!, è ora di smetterla con questo stillicidio di decreti, di disposizioni che tutto prevedono, tutto impongono e nulla risolvono!