Proteste a L’Aquila per la decisione del comune di demolire la chiesa San Bernardino e la mensa Celestiniana.
Da giorni infuoca la polemica in città per l’ordinanza assunta dal comune di demolire la chiesa di San Bernardino e la mensa della Fraterna Tau, realizzate dopo il sisma del 2009 nell’area di Piazza d’Armi.
La motivazione risiederebbe nella mancata richiesta di proroga dell’autorizzazione che però in conferenza stampa l’ideatore del progetto, Padre Quirino, ed il responsabile della mensa, Pierino Giorgi, hanno contestato perché l’autorizzazione è valida fino alla riconsegna della sede originaria, distrutta dal sisma. La decisione del comune ha suscitato proteste da parte di parlamentari locali, di consiglieri comunali, di associazioni sociali e dei movimenti studenteschi che hanno rimarcato l’importanza della chiesa in quella zona della città ed il ruolo essenziale della mensa che offre pasti caldi a centinaia di persone bisognose e povere, ma anche a tanti cittadini aquilani, scopertisi poveri a causa dell’attuale crisi economica.
Certamente il servizio assicurato della mensa della Fraterna Tau per anni e tutti i giorni è risultato molto importante per il sostentamento dei bisognosi, anche specialmente in periodo di Covid quando lo stesso comune non è stato in grado di erogare tutti i buoni spesa, previsti dal Decreto del governo, alle famiglie con disagio economico e sociale.
L’auspicio della città è quello che si trovi presto un componimento favorevole fra le parti ad uno scontro incomprensibile e dannoso, che penalizza soprattutto la fascia sociale debole ed indifesa, in un momento così difficile per la comunità aquilana.