Che succede nell'universo Tua, tra scioperi, disservizi e sospetti


L'azienda annuncia possibili disagi: braccia incrociate (ad intermittenza) il 29 settembre per tutta la giornata


di Redazione
Categoria: ABRUZZO
26/09/2017 alle ore 20:18

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Uno sciopero di 24 ore con il rischio di interruzione o disagi per gli utenti. E’ quanto annunciato da Tua S.p.a. per la giornata di venerdì 29 settembre. Ad indire lo sciopero, che potrà comportare disagi nelle fasce dalle ore 00:00 alle ore 05:30, dalle ore 8:30 alle ore 13:00 e dalle ore 16:00 alle ore 24:00, sono due sigle sindacali del settore.

L’azienda comunica che i disservizi possono riguardare un servizio in partenza negli orari non compresi dallo sciopero ma con arrivo ricadente nell’orario dello sciopero stesso.  Inoltre, a causa delle modalità dell’astensione lavorativa, la ripresa del servizio subito dopo lo sciopero potrebbe non essere assicurata per alcune corse in partenza nelle fasce orarie da garantire.

L’azienda Tua S.p.a. era già finita sotto i riflettori nei giorni scorsi ma per altri motivi. "L'affidamento in house dei servizi di trasporto pubblico locale (tpl) a Tua e la separazione degli stessi da quelli di natura commerciale, non produrranno né esuberi né licenziamenti”.

A dirlo, circa 10 giorni fa, fu il consigliere regionale delegato ai trasporti, Camillo D'Alessandro per spiegare i motivi della scelta compiuta dalla Regione di optare per l’affidamento in house dei servizi tpl, in alternativa alla procedura ad evidenza pubblica. Scelta che suscitò non poca preoccupazione.

I primi a farsi sentire furono i sindacati Cgil e Filt secondo i quali “l’ipotesi di rendere commerciali e non più garantite – in termini di quantità e di accessibilità economica dei servizi – alcune importanti tratte interregionali, comporterà, di certo, una pesante penalizzazione delle aree interne oltre che un futuro incerto in termini di garanzia degli attuali livelli occupazionali per il personale impegnato in tali servizi”.

D’Alessandro difese le decisioni della Regione parlando di “scelta perfettamente legittima e prevista dalla normativa nazionale" ma dalle opposizioni i dubbi non sono cessati.

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