Oltre mezzo milione di euro è il valore del materiale trovato dai carabinieri durante l’operazione “Cavallo rovesciato”. Si tratta di circa mille pannelli solari, furgoni e gru: rubato e poi rivenduto a prezzi “stracciati”. I pannelli, secondo quanto emerso, venivano rivenduti a 40 euro l’uno in Marocco, rispetto ai 300 euro di valore originario.
Quindici sono stati, invece, gli ordini di custodia cautelare emessi dalla Procura della Repubblica di Lanciano, di cui sette eseguiti; 30, invece, gli indagati complessivi.
I provvedimenti sono stati emessi dal Gip di Lanciano, Massimo Canosa, su richiesta del pm Mirvana Di Serio. Ai 30 indagati sono contestati ben sette furti a partire da dicembre 2016 in vari comuni delle province di Chieti e Campobasso.
Le bande specializzate erano composte principalmente da persone originarie del Marocco, quasi tutte in Italia con permessi di soggiorno regolari. Presenti anche romeni che erano la vera mente delle bande: sempre secondo quanto emerso dal lavoro degli inquirenti, tra di loro si accordavano, infatti, su chi dovesse compiere i furti spartendosi poi i proventi. La refurtiva veniva imballata e imbarcata nei porti di Napoli e Genova per il Marocco e la Romania.
I Carabinieri proseguiranno anche dopo gli arresti, le indagini a 360 gradi con particolare attenzione ai due paesi di origine della banda.
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