Prima la salute, certo. Ma un po' di buonsenso, no?


L'obbligo stupido è solo un invito alla trasgressione


di l'innocente
Categoria: CapoVerso (rubrica innocente)
07/10/2020 alle ore 18:42



Prima la salute. Che quando c’è la salute c’è tutto, cantava Nino Manfredi

Tuttavia in un Paese dove la fabbrica degli obblighi incomprensibili è sempre in attività e il buonsenso latita quel “prima la salute” ha risvolti diversi e imprevisti. 

È del tutto irragionevole che singoli, marito e moglie, conviventi o affetti stabili che dir si voglia debbano, uscendo di casa, indossare la mascherina sempre e comunque. Pure per fare due passi in perfetta solitudine. Pure se distanziati da altri. A cosa serva e che senso abbia non lo si capisce.

Roba cervellotica, da burocrazia sovietica oltre che imposizione ridicola. Eppure c’è chi lo pretende e chi lo decide, come c’è sempre un qualche Pierino presuntuoso e ignorante che vuol fare il primo della classe.

Lo ammettono gli stessi luminari che ce ne hanno spiegato i vantaggi, che la mascherina se si è da soli è inutile. Ne’ si accresce così attenzione o responsabilità. Un obbligo stupido è anzi un formidabile invito alla trasgressione!

Prima la salute, ovvio. Perché, cantavamo, con la salute e un paio di scarpe nuove si può girare il mondo. Già. Una volta.

Oggi invece non si va da nessuna parte. Oggi ci si deve solo attenere alle decisioni del Cts, il Comitato tecnico scientifico, che sovrintende alle nostre vite. Che ordina cosa si può e cosa non si può fare. Che sforna i protocolli su cui uniformare le nostre esistenze.

Gli “esperti” del Cts, nominati dalla politica, che nella stragrande maggioranza nessuno conosce, vigilano, impongono e, appena ritengono, chiudono e bloccano. Senza se e senza ma. Senza mai guardare ai contraccolpi sociali ed economici.

Prima la salute diventa un diktat. Come se in Italia si potesse continuare a morire di tutto, ma non diCovid-19. Perché intanto che impongono, di altro si muore eccome. 

Nell’indifferenza dei media che si nutrono solo di disposizioni e tabelle, oltre 1770 persone (dati Istat) muoiono ogni giorno, tutti i santi giorni, per cause diverse dal virus cinese. 

Problemi cardiovascolari e tumori la fanno, purtroppo, sempre da padrone: 650mila sono gli italiani deceduti (ancora Istat) nel 2019

Su questo il Cts, ovviamente, non sa che dire ne’ che fare. Mentre sul virus sa tutto. Tranne la cura.

Intendiamoci: avercela la salute è fondamentale. Ma non che poi basti. Non è che si vive bene se manca tutto il resto. Tutto quello che prima c’era. Quello cui siamo sempre stati abituati. Vivacchieremmo. Nel modo peggiore che l’essere umano abbia mai sperimentato da quando è apparso sulla faccia della Terra.

In casa, impauriti, dubbiosi e con la tv accesa. Sempre con la mascherina e senza mai toccarci. Niente tavolate al chiuso, ma neppure all’aperto. Niente feste ne’ balli ne’ brindisi. Niente cinema. Niente calcio ne’ basket. Niente raggruppamenti, neppure se tra parenti: massimo in sei che in sette già scatta la multa. E niente proteste. Manca ancora il divieto di viaggiare, ma con un po’ di pazienza ci torniamo. In attesa, chissà per quanto ancora, di tutte le cure specifiche e dei vaccini promessi. Perché prima la salute, certo. Ma un po’ di buonsenso, no?