Giovedì 24 settembre. Quando accompagnerete i vostri teneri pargoli dinnanzi alle scuole cittadine di Pescara troverete ad attendervi 54 nonni vigili.
Sono quelli che per farla breve li aiutano con tanto di paletta ad attraversare la strada, evitando per quanto possibile di essere investiti dalle auto dei genitori e nonni degli altri compagnucci. C’erano anche gli altri anni. Ma quelli di questo 2020 sono particolari.
Incredibilmente sono stati scelti a partire dall’ottobre dello scorso anno. In tempi in cui non c’era il Covid. E c’è voluto quasi un anno per sceglierli bene. La curiosità oggi è capire con quale criterio s’è fatta la cernita.
A chi lo chiediamo? Mah, è chiaro all’assessore del Comune di Pescara, Adelchi Sulpizio. Se non lo sa lui?
“Ma in quanti erano gli aspiranti? E chi erano?”
“Erano in parecchi. Più o meno 1200. Sono i beneficiari del reddito di cittadinanza, che per legge chiamati a qualche pubblico compito devono rispondere eccomi”
“Ma voi come li avete scelti i nonni giusti?”
“Non li abbiamo scelti noi. Di sicuro non li ho scelti io. Sono stati scelti da una squadra di 5 tra psicologi e assistenti sociali. Hanno chiesto loro cosa fate o facevate nella vita, che attitudini avete. Beh, una maestra d’asilo, momentaneamente senza lavoro, ci sta bene su un pulmino di bambini, mi sembra chiaro”.
“Sì, va bene, ma questi oggi si trovano ad affrontare un’emergenza che ad ottobre dello scorso anno non c’era?”
“Oggi c’è la paura del Covid. Ma sono stati istruiti per affrontarne i pericoli e gestirne gli aspetti. Hanno seguito un corso di 12 ore.”
“Crescerà questa scommessa?”
“Entro fine anno ci sarà un altro gruppo da immettere nella vita sociale di questa città. Per il Comune a costo zero! Ah, stiamo parlando del primo progetto in assoluto di pubblica utilità portato in fase operativa tra tutti gli 8mila comuni italiani.”