Depressione regionale, il primo consiglio dopo le ferie è tutto un rinvio: assist all'antipolitica?


Le opposizioni attaccano D'Alfonso: ci si aspettava "un dibattito serio dal Governatore", invece...


di Redazione
Categoria: ABRUZZO
21/09/2017 alle ore 22:09

Tag correlati: #abruzzo#consiglioregionale#dalfonso#febbo#regione

Primo Consiglio Regionale dopo la pausa estiva: il bilancio è più magro del previsto. E'tutto un rinvio. Respinta l'Istituzione delle botteghe del baratto e rinviato il progetto di legge per l'assegnazione e la gestione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica. Insomma, nulla di fatto, con un assist all'antipolitica che gongola.

Ma non è tutto. Il Consiglio regionale, ha poi rinviato l’elezione dei componenti della Commissione regionale per la realizzazione delle pari opportunità, dei nuovi membri del Collegio per le garanzie statutarie e l’elezione del Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personali. 

Rinviate alla prossima seduta anche le risoluzioni a firma dei Consiglieri Marcozzi, Mercante, Pettinari e Ranieri su "Istituzione di una giornata della memoria atta a commemorare i meridionali morti in occasione dell'unificazione italiana", a firma dei Consiglieri Iampieri e Febbo su "Tutela dei magistrati onorari", a firma del Consigliere Olivieri su "Pubblicazione elenco avviso Pubblico Housing Sociale", a firma del Consigliere Mazzocca su "Piano delle Aree", a firma del Consigliere Smargiassi su "Decreto di soppressione reparti di Polizia Stradale", a firma del Consigliere Pietrucci su "Percorso metanodotto Snam e centrali dei compressione e spinta della città di Sulmona sui comuni dei crateri sismici Centro Italia e di tutta l'area sismica dell'Appennino".

Facile il commento delle opposizioni. Su tutte Forza Italia e M5S. 

"La maggioranza di centrosinistra si è presentata oggi in Consiglio regionale, dopo due mesi di sosta, nella forma peggiore senza né un'idea né risposta esaustiva e responsabile alle gravi problematiche che hanno investito l'Abruzzo quest'estate come la siccità e gli incendi". Questo il commento del Consigliere regionale di Forza Italia Febbo a margine dei lavori.

"Mi sarei aspettato - spiega Febbo - che oggi il Presidente D'Alfonso aprisse i lavori del Consiglio regionale con un dibattito serio illustrando all'intera assise, quindi a tutti gli abruzzesi, lo stato dell'arte e le azioni messe in campo dalla Regione Abruzzo per rispondere alle emergenze estive. Addirittura alla mia interpellanza, discussa non per prima, hanno risposto ben due assessori (Mazzocca e Pepe) e il terzo (Di Matteo) addirittura è intervenuto in aula rivendicando e chiedendo chiarimenti come sarebbe stato più opportuno un suo intervento vista la sua specifica delega alla montagna. Una maggioranza senza anima e allo sbando più totale.

Mi sarei aspettato inoltre una proposta costruttiva e fattiva per rispondere ai territori montani colpiti come una rimodulazione del Programma di Sviluppo Rurale con specifiche misure di prevenzione e cura dei boschi e delle foreste. Invece nulla di tutto questo. Il Presidente D'Alfonso è intervenuto con il solito panegirico senza concretezza dove abilmente ha spostato l'attenzione su altri argomenti senza dare una sola risposta alle problematiche dei sindaci e degli abruzzesi".

"Infine - conclude Febbo - anche oggi il Consiglio è andato avanti con pochi argomenti zero leggi e le solite interpellanze senza onorare gli impegni presi prima della pausa estiva come i finanziamenti alle Istituzioni culturali, risposte al comparto zootecnico e ai lavoratori del Ciapi. Anche oggi l'ennesimo Consiglio regionale infruttuoso per la Regione Abruzzo".

Inoltre il Consiglio stronca la legge regionale sul baratto che era stata proposta dal capogruppo Pd Sandro Mariani. Maggioranza a pezzi, commentano i grillini, secondo cui “ci teniamo a sottolineare il significato simbolico che questo provvedimento ha rappresentato oggi per la maggioranza, ovvero l'isolamento del Capogruppo del partito democratico Sandro Mariani."

Critico anche Bracco, di Sinistra Italiana: "Pur essendo una realtà che si sta espandendo a macchia d'olio in diverse Regioni d'Italia riscuotendo ovunque apprezzamento, in Abruzzo si è deciso di farla morire in culla. Sarebbe potuto essere un aiuto concreto e tangibile alle migliaia di persone che non riescono a mettere insieme il pranzo con la cena o perché non trovano un lavoro o a causa di motivi personali che ne hanno segnato l'esistenza. Il rammarico è notevole soprattutto per il fatto che alcuni colleghi dell'Emiciclo, di fronte alla possibilità reale di aiutare chi versa in condizioni economiche di estrema precarietà, hanno preferito non affrontare il problema bocciando la mia proposta di legge e, di conseguenza, sbattendo la porta in faccia a coloro i quali necessitano di un sostegno".

Twitter@Impaginato