Tempra e cervello fanno il leader, non gli algoritmi. E capacità d’analisi e rapidità di decisione, non isoftware. Ecco spiegato perché in Italia il cartello “ cercasi leader” è sempre appeso.
Questa ridicola cagnara ferragostana scatenata dalla “casta” dei noti amorali (che pontificano sempre sui difetti altrui) sul bonus richiesto da 5 e percepito da 3 deputati (1600 euro totali!) mostra plasticamente non solo la tradizionale ipocrisia nazionale quanto la mancanza di leadership politichecazzute.
Una informazione senza altra notizia che non sia la conta quotidiana del virus, abbaia alla luna e costruisce lo “scandalo” mettendo i “politici” tutti disciplinatamente in fila.
Tutti appecoronati e ubbidienti ad una narrazione decisa in redazione. Che poi scandalo non sia affatto perché nessuno ha sottratto illegalmente nulla o rubato, non importa.
È ovviamente inopportuno e financo umiliante che un parlamentare richieda un bonus pensato per le categorie deboli o in sofferenza. È una decisione che squalifica di per se.
Ma non è reato. Non è stato un furto. In un Paese di profittatori che s’inalberano per i profitti altrui, i tre hanno profittato di una opportunità data da chi ha scritto coi piedi un decreto della presidenza del consiglio dei ministri. Addirittura tutti i recenti decreti emergenziali.
Non uno che abbia avuto il coraggio di replicare con puntualità. Che abbia evidenziato che il problema è il decreto varato non coloro che, avendone titolo, ne hanno usufruito.
Nessuno che chieda a queste penne fumanti indignazione di scrivere per una volta come stanno davvero le cose. E magari di dichiarare la quantità dei propri contratti, delle collaborazioni, dei benefit che gli intoccabili e potentissimi editori elargiscono loro.
La verità è che manca oggi come il pane personale politico con la schiena dritta. Attento ed intellettualmente onesto. Capace quindi di mettere alla sbarra ogni ipocrisia e, soprattutto, un governo di minus habens e di dilettanti che delibera bonus a pioggia temendo disordini e rivolte, ma senza alcun limite di reddito. Ai quali cioè possono accedere tutti. Anche i miliardari.
Ma tant’è, la corsa al distinguo è inarrestabile. Cosicché, quando i bonus a pioggia vengono varati dai demenziali Dpcm non s’accorgono di nulla e poi, quando emerge che vengono erogati anche a tre “peones”, s’indignano, s’accodano e comminano sanzioni. Ridicoli.
Almeno quanto la loro stessa pretesa di autoproclamarsi leader.
Servirebbero guide politiche autorevoli a questa povera Italia. E invece ci si accontenta da tempo di alcuni apprendisti, neppure stregoni, buoni solo a fare proclami e a farsi guidare da algoritmi e software. Se non ci fosse da piangere, ci sarebbe da ridere.