Dalfy, carramba che dottore


Una passione per i dottorati, che negli ultimi tempi ha voluto condividere anche con i suoi collaboratori, stipulando una convenzione con l'Università di Teramo


di Lilli Mandara
Categoria: Maperò
21/09/2017 alle ore 09:39

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Quasi tre lauree e adesso un PhD, un dottorato di ricerca, e lo fa senza manco una foto. Solo un laconico e confuso annuncio, anche piuttosto nascosto, alle 10.54 di martedì:

“Il governo territoriale regionale e il tessuto imprenditoriale: esigenze di semplificazione, velocizzazione e innovazione”. Oggi discuto sul punto tematico indicato, nell’Università del Molise, con l’entusiasmo di una matricola e i migliori accademici italiani e territoriali che esamineranno tutte le angolazioni di lettura delle nuove realtà economiche italiane”, così scrive il governatore sulla sua bacheca.

Niente di più, non fa nessun cenno Luciano D’Alfonso, in genere così prodigo di foto e di notizie, al dottorato di ricerca conseguito all’Unimol, l’Università del Molise. Tutto avviene in sordina, persino l’agenda sempre così precisa e generosa di appuntamenti, appare tronca, alle 10 di mattina, con l’arrivo a Falconara del volo che lo riporta da Tirana. Poi più nulla: e vabbè si concederà un po’ di riposo. Invece proprio per niente. Manco il tempo di atterrare che subito via, alla volta di Campobasso, dove lo accompagnerà il fedelissimo Tommaso Di Biase, neo direttore generale dell’Ersi.

Sì, un dottorato in Scienze giuridiche organizzative e manageriali, avviato a gennaio 2014, all’alba della candidatura e concluso martedì, alla presenza del suo tutor, Michele Della Morte e del coordinatore Massimo Franco. Una passione, quella di Dalfy per i dottorati, che negli ultimi tempi ha voluto condividere anche con i suoi collaboratori, stipulando una convenzione con l’Università di Teramo che ha riservato una quota di posti proprio ai dipendenti regionali e quindi anche ai membri dello staff (come per la fedelissima Marianna, addetta alla sua segreteria). Che si tradurrà in punteggi da far valere in sede di concorso e in facilitazioni per la carriera universitaria. E in fregature per i tantissimi giovani che invece devono pregare in tutte le lingue per potere accedere a un corso.

Il riserbo di D’Alfonso viene interrotto soltanto ieri mattina, 24 ore dopo, e solo dopo che l’Unimol aveva ricevuto un paio di telefonate per ottenere informazioni sull’evento. Così finalmente Dalfy pubblica la copertina della tesi e un post in cui racconta la sua passione per lo studio. “Per evitare la ruggine, don Giovanni Martorella di Bomba mi suggeriva di studiare sempre”, dice il presidentissimo.

E certamente avrà studiato duro, probabilmente di notte, visto che fa il presidente da giugno del 2014 e in genere, gli anni di dottorato sono molto impegnativi. E avrà anche frequentato le aule dell’Università senza raccontarci nulla, magari all’alba o a notte fonda, visto che sulla sua agenda mai si è fatto cenno alle lezioni seguite all’Unimol. Certo è che i dottorati comportano l’obbligo di frequenza, come ricorda il regolamento pubblicato sul sito dell’università molisana:

“Gli iscritti hanno l’obbligo di frequentare il Corso di Dottorato e di compiere continuativamente attività di studio e di ricerca nelle strutture destinate a tal fine, secondo le modalità che saranno fissate dal Collegio dei Docenti. L’ammissione al Dottorato comporta un impegno esclusivo e a tempo pieno, ferma restando la possibilità di una disciplina specifica in relazione a quanto previsto dal comma 4 del presente articolo e dagli articoli 5 e 14”.

Oppure avrà avuto una deroga, un aiuto, una condizione di favore, alla luce del suo ruolo di presidente di Regione. In ogni caso, una agevolazione che molti studenti-lavoratori si sognano. Anche se, nella domanda di iscrizione inviata all’Unimol, lui si “impegnava a frequentare a tempo pieno il corso di dottorato, secondo le modalità fissate dal collegio dei docenti” e a rispettare “tutte le clausole del regolamento” di cui diceva di aver preso visione. Certo, lui non avrà usufruito della borsa ma il dottorando senza borsa ha gli stessi identici obblighi del dottorando con borsa: è tenuto alla frequenza, agli esami e all’attività di ricerca.

Bravo, bravissimo, il presidente D’Alfonso, che si appresta addirittura a conseguire la terza laurea (dopo quelle in Scienze politiche e in Filosofia, quest’ultima discussa durante il suo mandato da sindaco) in Giurisprudenza, sempre all’Unimol. Dove lo trovi il tempo per studiare e per scrivere le tesi, nessuno lo sa. Certo la velocizzazione delle imprese è un tema che è stato molto approfondito dalla Regione, negli ultimi tempi. E anche dagli enti collegati, come l’Arap. Quindi di materiale ne avrà trovato in quantità.

ps 1: insomma, un fenomeno davvero.

ps2: certo, ha fatto tutto, in questi tre anni e passa, nel più stretto riserbo. Neppure un cenno nella sua agenda, neppure un’ora vuota neppure una condivisione su Facebook di cui è un grande appassionato.

ps3: Insomma, voleva farci una sorpresa. Carramba, che dottore.