40 anni e sentirli: ecco le richieste degli agricoltori alla politica (anche abruzzese)


La voce di Mauro Di Zio (Cia regionale): "Reddito minimo, lotta alla fauna selvatica, sburocratizzazione e aumento pensione"


di Silvia Grandoni
Categoria: ABRUZZO
21/09/2017 alle ore 09:52

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Rappresentanza evoluta e servizi più mirati, sono queste le principali richieste degli agricoltori italiani. Lo dimostra l’indagine Cia-Censis presentata a Roma, nell’ambito delle celebrazioni per il quarantennale della Confederazione Italiana degli Agricoltori  su “La rappresentanza nell’epoca digitale”.

Il 54,2% degli italiani afferma che, per dare un contributo alla ripresa nazionale, le strutture di rappresentanza devono impegnarsi in progetti concreti che coinvolgano i cittadini. Un dato che cresce se la platea di riferimento è quella degli agricoltori. Per i quali -secondo lo studio - la spinta all’iscrizione a un’associazione di rappresentanza dipende oggi da due fattori essenziali: l’idea che ci sia qualcuno in grado di rappresentare in sede politica interessi ed esigenze (76,6 per cento) e la possibilità di avvalersi di servizi ad hoc che l’associazione riserva ai propri iscritti (93,6 per cento).

“In Abruzzo condividiamo le stesse esigenze che si riscontrano a livello nazionale”- sottolinea il presidente Cia Abruzzo, Mauro Di Zio, a margine del meeting romano -. L’indagine presentata oggi ha illustrato alcuni dati, dai quali è emerso che al 49 per cento delle aziende agricole importa: la semplificazione degli adempimenti burocratici in capo alle aziende e al 22,8 per cento l’abbattimento del carico fiscale. A seguire la tutela del Made in Italy (12,1 per cento); il sostegno economico all’avvio dell’attività di impresa da parte dei giovani (8,3 per cento); la promozione di accordi quadro e di filiera (4,5 per cento) e il supporto all’innovazione e all’internazionalizzazione del settore (3,2 per cento).

“Sono molti infatti gli associati che si recano nelle nostre due sedi di Chieti-Pescara e L’Aquila- Teramo – osserva Di Zio- per avere assistenza e per procedere alle verifiche che riguardano, ad esempio, la normativa europea dettata dal Pac (Politica agricola Comune). Altro nodo cruciale – continua - riguarda la procedura per la partecipazione ai bandi di gara per le erogazioni in agricoltura (Agea), troppo spesso farraginosa e non sempre funzionante. Tanto è vero – spiega Di Zio - che sono state predisposte dal sistema le ‘liste di perfezionamento’ per integrare le domande con la necessaria documentazione.

Un problema che lamentano i produttori agricoli abruzzesi delle zone interne, già colpiti dagli eventi del sisma e maltempo, è rappresentato dalla presenza massiccia della fauna selvatica. Secondo l’esponente Cia Abruzzo, infatti, cinghiali, ma anche caprioli e cervi, avrebbero causato danni all’agricoltura. “Occorre un presidio maggiore per le zone montane, anche perché le ripercussioni negative si avvertono anche nelle aree della costa”.

Infine, aggiunge Di Zio, “continua la nostra battaglia e la raccolta di firme per ottenere il reddito minimo pensionistico riconosciuto a livello nazionale e dalla Carta europea: chiediamo che da 500 euro si possa raggiungere gradualmente la soglia di 650 euro”.

Al convegno, al quale hanno preso parte anche il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina e Stefano Bonaccini, presidente Conferenza Stato-Regioni, il presidente nazionale Cia, Dino Scanavino ha disegnato l’identikit della nuova organizzazione agricola professionale. “La Cia di oggi guarda alle sue radici, ma vive nel presente ed è proiettata nel futuro -ha sottolineato- per definire una nuova rappresentanza: concreta, connessa con il reale, vicina ai bisogni degli imprenditori associati, specifica, competente, non generalista, non autoreferenziale”.