Epstein, Clinton e gli altri: in America c'è sempre un "Mister Wolff" che risolve problemi




Categoria: CapoVerso (rubrica innocente)
04/08/2020 alle ore 14:01



Nell’America del “sogno” c’è sempre un Mister Wolff (celebrato da Quentin Tarantino) pronto a risolvere delicate questioni. Ed è probabile che ce ne sia in giro qualcuno anche adesso. Uno pronto a regolare l’affare Epstein.

Jeffrey Epstein ospitava Bill Clinton sul suo atollo delle meraviglie. Lo scarrozzava a bordo del suo jet privato insieme al glamour più glamour e lo “nutriva” con caviale, champagne e ragazzine ultra minorenni. Aveva persino un ritratto del marito di Hillary vestito da donna.

Jeffrey Epstein riservava analoghe attenzioni e medesimo menù anche a diversi altri Vip. A cominciare dal principe Andrea, figlio della regina Elisabetta e fratello di Carlo.

Jeffrey Epstein era uno ricco, ma di quelle ricchezze venute dal nulla e tipiche del “sogno” americano: relazioni e amicizie e frequentazioni “giuste” che sfociano in lauti guadagni di borsa perché, guarda il caso, si ha sempre in anticipo o in esclusiva la notizia giusta su cui investire e moltiplicare. 

Jeffrey Epstein era un predatore bulimico di minorenni, più giovani erano e meglio era, sempre selezionate dalla sua amica Ghislaine Maxwell.

Jeffrey Epstein e’ stato “suicidato” nel carcere di massima sicurezza di Manhattan da un qualche “Mister Wolff”, prima che potesse, per difendersi, tirare in ballo tutti quelli che, come spesso diceva, gli “dovevano favori”.

Ghislaine Maxwell è stata infine scovata e arrestata. Ma la signora, oltre a tutti i segreti dell’atollo e delle ville, pare abbia con se un elenco di “celebrità” filmate e fotografate. Prove inoppugnabili. Che fanno perciò della Maxwell un problema. 

Marilyn Monroe fu “suicidata” perché non divenisse pubblica la sua relazione con J. F. Kennedy e neppure il flirt col di lui fratello Bob. Anche allora qualcuno provvide alla miscela di barbiturici che spedi all’altro mondo l’attrice trentatreenne.

La Maxwell rischia oggi un analogo trattamento. Perché nell’America del “sogno” c’è sempre un “Mister Wolff” che risolve problemi.