DARK WEB. "L'oscuro" in rete


Contenuti illeciti e immorali sempre più accessibili


di Garpez
Categoria: La versione di Garpez
21/07/2020 alle ore 14:08



Probabilmente sarò rimasto uno degli ultimi inguaribili romantici, uno di quelli che ama ancora il profumo delle pagine dei libri appena acquistati e sfogliati con sacra attenzione.

Ho sempre avuto un debole per questo insieme affascinante di aromi, una sapiente miscela tra la personalità dell'autore che, in quelle pagine, imprime un pezzo della propria anima e la storia che prende vita lettera dopo lettera, frase dopo frase.

Per questo non riesco ancora ad adeguarmi con facilità agli “audiolibri” e, più in generale, a tutto quello che la rete internet mette a disposizione con facilità ed immediatezza sempre più accelerate.

Tutto è alla portata di mano di tutti. Un vantaggio, direte. Posso convenire sul fatto che lo strumento informatico ha raggiunto un’efficacia di utilizzo e penetrazione pressoché totali.

Ma accanto a ciò che, comunemente, viene definito il “surface web”, ossia i contenuti internet cui possiamo liberamente accedere attraverso l’utilizzo dei comuni motori di ricerca, vi sono anche realtà virtuali sommerse, oscure, e spesso illegali. Il cui ingresso dovrebbe essere vietato in maniera assoluta e che, invece, conosce un mercato di produttori ed utilizzatori in continua crescita, anche tra i giovanissimi.

Sto parlando del “dark web” (web oscuro o rete oscura) una porzione del “deep web” (rete sommersa) in cui sono presenti contenuti illeciti, immorali e, per questo, pubblicamente censurati.

Di recente, i carabinieri di Siena hanno fatto luce su di una vera e propria “camera degli orrori” informatica.

Violenze in diretta, abusi sessuali, sevizie sui bambini. Tutto a pagamento. Si arrivava anche alle amputazioni. Ai video “live” si poteva assistere e interagire accedendo a pagamento in siti Internet criptati.

È l’operazione denominata “Delirio”, avviata nell'ottobre scorso, che finora aveva registrato 25 indagati (19 minorenni e 6 maggiorenni), residenti in 13 province italiane, accusati di diffusione e detenzione di materiale pedo-pornografico ed istigazione a delinquere. I militari sono riusciti a risalire a due minorenni, un ragazzo e una ragazza di 17 anni ex compagni di scuola residenti in Piemonte, che sono stati denunciati per pedopornografia e istigazione a delinquere.

Ogni volta che tocchiamo il fondo del rispetto, della dignità e della decenza, mi accorgo che riusciamo ancora benissimo a scavare oltre.