Ci sono uomini che non sembrano proprio “umani”, che la schiena ce l’hanno naturalmente dritta e che a volte diventano, loro malgrado, eroi.
Pochi.
Ce ne sono altri che invece sono del tutto “umani”, che non si vergognano di dire sempre il contrario di ciò che fanno e di fare sempre il contrario di quel che dicono.
Tanti.
Ci sono uomini che dedicano la loro vita al servizio della comunità, della verità e della giustizia senza mai deflettere o scendere a compromessi.
Pochi.
Ce ne sono altri che ricercano spasmodicamente il potere per il potere e utilizzano l’incarico che sono stati chiamati a ricoprire per arraffare e depredare la loro stessa comunità.
Tanti.
Ci sono uomini che rifuggono ogni ribalta, che combattono davvero per la legalità e che onorano giorno dopo giorno, sempre in silenzio, il giuramento di fedeltà alle Istituzioni.
Pochi.
Ce ne sono altri che si riempiono la bocca di legalità e utilizzano le Istituzioni per ottenere visibilità, che inseguono telecamere e giornalisti compiacenti, che organizzano cordate per scalare tutte le posizioni di potere.
Tanti.
Ci sono uomini che, a distanza di tempo, restano nei nostri cuori e nel nostro ricordo per tutto quello che di buono hanno fatto e per la speranza che col loro esempio ci hanno regalato.
Pochi.
Ce ne sono altri che con tutto lo schifo e le vergogne che hanno prodotto e provocato sono invece destinati rapidamente a sparire dalla nostra mente.
Tanti.
Ci sono uomini come Paolo Borsellino e Giovanni Falcone che, seppur morti ammazzati, sono più vivi che mai.
E ce ne sono altri che oggi sembrano vivi, che parlano, che si agitano, che ancora brigano. Ma sono morti.