CARO BASAGLIA…



di Garpez
Categoria: La versione di Garpez
12/07/2020 alle ore 11:11



Forse non tutti conoscono Franco Basaglia. Di certo non possono averne memoria le nuove generazioni, oppure tutti i colori quali non hanno a che fare con àmbiti giuridici o medico-psichiatrici.

Ebbene, Franco Basaglia è stato uno psichiatra, neurologo e docente italiano, innovatore nel campo della salute mentale ed ispiratore della legge n. 180 del 13 maggio 1978 (poi quasi totalmente confluita nella legge n. 833 del 23 dicembre 1978, istitutiva del Servizio Sanitario Nazionale) in tema di accertamenti e trattamenti sanitari obbligatori.

Altrimenti denominati, con acronimi tornati in auge al tempo del CoronaVirus, A.S.O. e T.S.O.

In particolare il Trattamento Sanitario Obbligatorio comprende quel complesso di procedure che possono essere applicate in caso di motivata necessità e urgenza clinica, conseguenti al rifiuto al trattamento del soggetto che soffra di una grave patologia psichiatrica non altrimenti gestibile, a tutela della sua salute e sicurezza e/o della salute pubblica.

Il T.S.O. – che ha durata di sette giorni, e può essere rinnovato in caso di persistente necessità - viene disposto dal Sindaco del Comune presso il quale si trova il paziente, su proposta motivata da due medici, di cui almeno uno appartenente alla ASL territoriale del comune stesso.

Caro Basaglia (perdonerai il tono confidenziale), ma lo sai che alcuni Presidenti di Regione stanno pensando di introdurre il T.S.O. anche nei confronti delle persone che presentano sintomi da COVID-19 (o che, comunque, risultano positivi al tampone) e, ciononostante, rifiutano le cure o di rispettare le misure di isolamento?

Caro Basaglia sai anche che il nostro Ministro della Salute pare abbia già dato mandato al suo ufficio legislativo affinché effettui le opportune verifiche sul quadro normativo ai fini della concreta praticabilità della proposta regionale?

Come dici? L'art. 32 della Costituzione? Quello secondo cui nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge e che la legge non può comunque violare mai i limiti imposti dal rispetto della persona umana?

Già…ed inoltre converrai con me che è difficile ritenere assimilabile la condizione clinica di chi risulta affetto da una patologia psichiatrica con quella di un individuo trovato positivo al CoronaVirus.

Ma poi, non ci sono già i reati di epidemia (dolosa e colposa) a tutela della salute pubblica da applicare rigorosamente a quanti violano le prescrizioni imposte in caso di contagio?

Inoltre abbiamo già assistito a fantasiose ordinanze contingibili e urgenti emanate da diversi Sindaci-sceriffi italiani.

Caro Basaglia, pensa cosa potrebbe accadere se ai primi cittadini venisse anche attribuito il potere di disporre il T.S.O. ai COVID- positivi…

Ma tu, non dici niente?