BENVENUTA PRESIDENTESSA



di Garpez
Categoria: La versione di Garpez
12/07/2020 alle ore 01:38



Vi confesso che ci sono film che guarderei un numero infinito di volte. Non c'è nulla da fare, non mi stancano mai. Nonostante di alcuni lungometraggi io conosca a menadito pause e battute dei protagonisti.

A volte (anzi, pressoché sempre) quando ho la possibilità di vedere delle pellicole di genere comico, inizio a ridere in anticipo ben sapendo che, di lì a poco, arriverà puntuale la scena che gusterò comunque con immutata attenzione.

Inoltre, alcune commedie concepiscono una trama che riesce ad amalgamare sapientemente il motto di spirito con l’analisi, spesso cruda nella sua innegabile realtà, di temi sociali o civici che – specie in questo periodo – trovano spazio e risalto tra i mass media televisivi e della carta stampata.

Avete mai visto “Benvenuto Presidente”? Immagino di sì. Tuttavia, per quanti non ancora la conoscano, si tratta della storia di un tal Peppino Garibaldi (interpretato da Claudio Bisio) che, a causa di un errore di omonimia, viene eletto Presidente della Repubblica. La sua saggezza e la sua onestà lo aiutano a far breccia nel cuore degli italiani. Ciononostante, tre politici corrotti tentano di liberarsi della sua presenza e fanno di tutto per rovinargli la reputazione.

La corruzione del potere pubblico rappresenta lo spaccato di vita istituzionale sui cui Peppino cerca di intervenire. Un po’ come accade, oggigiorno, per i vari “casi Palamara”, ossia gli intrecci illegali o immorali tra poteri dello Stato, su cui la parte sana della magistratura tenta di recuperare credibilità e legittimazione agli occhi del popolo nel cui nome la legge viene amministrata.

Mutuando il titolo del film, vorrei rivolgere un augurio di buon lavoro alla dottoressa Margherita Cassano. Una donna che, per la prima volta nella storia della Corte di Cassazione, e per giunta all’unanimità, arriva a conquistare il ruolo di Presidente Aggiunto.

Un fatto è sicuro. Quella di Margherita Cassano segna una tappa che ha un valore simbolico per una magistratura ormai composta, per oltre il 50%, da donne. E che una donna le rappresenti al vertice della Corte di Cassazione segna lo stesso salto che c’è stato con l’elezione unanime della dottoressa Marta Cartabia alla Corte costituzionale e la nomina della dottoressa Gabriella Palmieri come capo dell’ Avvocatura dello Stato.

C'è solo una nota solo leggermente stonata.

Il fatto che la nomina di una donna ai vertici di uno degli organi giurisdizionali più prestigiosi desti stupore, per quanto positivo, la dice lunga sul lavoro, ancora lungo, che occorre operare sulle nostre coscienze morali e civiche, affinché si possa arrivare a giudicare il o la professionista al di là della sua identità di genere.

Perdonerà, dunque, il saluto non concordante, ma denso di alto spessore giuridico: Benvenuto Presidente!