Siamo convinti che Giorgia Meloni, piuttosto che risentirsi, farebbe meglio ad ignorare gli odiatori seriali.
Giornalisti compresi. Anzi, soprattutto degli attacchi di questi ultimi dovrebbe fare spallucce. Per non fare il loro gioco.
E per dare l’esempio giusto non solo in quello avverso, ma anche nel suo stesso campo di gioco.
È una solfa vecchia come il cucco, nota e scoperta, il giochetto dell’ignoto che cerca notorietà e pure ricchezza dileggiando e provocando chi è conosciuto.
Gli esempi si sprecano. Ci hanno sperato, l’hanno sognata, studiata e invogliata la reazione delle “vittime”.
Costruendoci sopra carriere e facendoci pure un sacco di danari.
Non si capisce quindi perché una leader politica avveduta debba continuare a cadere sempre nella stessa trappola.
La Meloni ha adesso la possibilità di dare prova di sagacia. E di mandare un chiaro messaggio. Cominciando a zittire, magari, la cagnara di indignazione, quasi tutta a gettone, per il ridicolo, farsesco attacco a freddo ricevuto dalle colonne del “Fatto quotidiano”.
Dia un segnale di civiltà e di intelligenza. Stoppi il tam-tam di solidarietà pelosa o partitica che da destra, centro e sinistra è sempre pronto a schiumare indignazione per ogni cretinata ovunque pubblicata o dichiarata.
È questo ciò che all’odiatore farebbe male, che lo metterebbe in crisi e lo porterebbe davvero alla depressione. Il silenzio totale.
La capacità di ignorarne il becerume cerebrale seppur intellettualmente rivestito.
Faccia ciò che non s’aspettano, la Meloni. Stoppi le repliche alterate e moltiplicate, che è esattamente ciò che il furbastro di turno spera di ottenere con l’attacco provocatorio e sguaiato. Gli faccia svanire quel meschino passe-partout per la notorietà. Più male di cosi non potrebbe mai fargli.