Parco Sirente-Velino: violente polemiche sulla riperimetrazione


Ennesima opportunità mancata per le aree interne abruzzesi



Categoria: ABRUZZO
03/07/2020 alle ore 12:41



La delibera della Giunta regionale, a firma dell’assessore Emanuele Imprudente, che prevede la riperimetrazione del parco Sirente-Velino, con il taglio di 8.000 ettari di territorio, sta suscitando la violenta reazione di politici, amministratori comunali ed associazioni ambientaliste.

È bene ricordare che il parco fu istituito con legge regionale nel 1988, per volontà delle comunità locali, che si espressero con le delibere di tutti i consigli comunali aderenti al progetto costitutivo. L’idea era quella di tutelare l’ambiente naturale di territori marginali, ma di grande pregio storico e naturalistico. Allo stesso tempo l’obiettivo era quello di creare uno sviluppi eco compatibile, capace di produrre occasioni di lavoro legate ai beni culturali ed al turismo.

Nel corso degli anni le diverse gestioni amministrative non sono state capaci di coniugare sviluppo e tutela, finendo per burocratizzare un ente che, al contrario, aveva bisogno di ambiziosi e lungimiranti progetti incentrati sulla tutela attiva del territorio e sulla valorizzazione delle emergenze ambientali, come le gole di Celano, le faggete del Sirente, il fiume Aterno, o quelle culturali come i castelli, le aree archeologiche, i centri storici, i borghi antichi. Ma soprattutto la regione Abruzzo ha dimostrato di non credere all’ente parco come strumento utile alla difesa del territorio ed anche allo sviluppo di aree marginali di grande potenzialità ambientale turistica.

Negli anni pertanto sono emersi solo gli aspetti negativi derivanti dal proliferare di cinghiali, che hanno arrecato danni all’agricoltura, senza che la regione erogasse per tempo i relativi indennizzi. Ora a molti sembra che la riduzione del perimetro sia solo una scorciatoia e non la soluzione del problema.

Di sicuro, perché un parco possa essere all’altezza delle sue finalità è indispensabile che la regione ci creda ed investa in modo mirato sulla base di progetti di sviluppo seri e concreti.

Come sarebbe utile una gestione competente, non condizionata da scelte partitiche discutibili. Il parco deve ritrovare le sue motivazioni politiche e ideali della nascita o è destinato a restare un inutile carrozzone politico.