Finirà probabilmente a novembre la furia protestataria e iconoclasta che soffia inAmerica. Finirà con l'elezione di Sleepy Biden o con la riconferma di Donald Trump. Finirà col voto. Perché dopo i primi moti locali e spontanei, successivi alla diffusione del video sull'assurda morte dell'afroamericano George Floyd tutta quella indignazione è stata subito incanalata ed eterodiretta. Finalizzata a dare proprio ai democratici, che stavano a corto, un argomento da sfruttare nella difficile campagna elettorale contro il ciuffo biondo che fa impazzire il mondo. Ecco il perché la canea di minus habens e di mentecatti ha potuto e può ancora adesso agire indisturbata e persino protetta contro i simboli "razzisti". Per mero calcolo politico.
Hai voglia di sfasciarne e sfregiarne di statue in America! Ce n'è per tutti i gusti. Pronte e disponibili all'insulto e all'oltraggio delle fiumane di allocchi, di ignoranti e di delinquenti organizzati. Potrebbero abbatterle una ad una. Perché per ognuna si troverebbe nelle pieghe della Storia la giustificazione. Fino a novembre, però quando dovranno smetterla. Quando saranno richiamati all'ordine da chi ora li foraggia e li incoraggia.
Perché altrimenti insieme a tutte quelle statue che assaltano, abbattono e sfregiano rischierebbero di mandare al macero l'intero sistema politico a stelle e strisce. A cominciare proprio dal partito democratico. Quello che oggi è di Biden e di Obama, che era di Clinton e di Kennedy e che però (eh sì, cari ignorantelli di casa nostra!) è nato e s'è radicato proprio come il partito degli schiavisti. Il partito, non uno dei partiti.
Erano democratici tutti i latifondisti del Sud. Con tanto di simbolo dell'asinello, voluto dal presidente Jackson, schiavista convinto almeno quanto lo furono, dopo, i suprematisti del KKK (Ku-Klux-Klan) o come lo fu il primo ed unico presidente degli Stati Confederati (Jefferson Davis).
Democratici e schiavisti. Che nessun recente o passato esempio di "progressismo" terzomondista approdato alla Casa Bianca si è mai sognato di mettere in discussione.
Hai voglia, quindi, ad abbattere statue! Se ne troveranno ovunque. Dai Padri Fondatori sino al presidente Wilson non c'è che l'imbarazzo della scelta. Basta leggere un po'. Ma, ovviamente, non è questo il punto. Non fanno mica il processo ad una Storia che neppure conoscono le migliaia di invasati ululanti foraggiati dai Soros, dai Bloomberg, dai Gates e compagnia filantropica bella. L'intendimento, oltre a sfasciare, è di arrivare a prendere lo scalpo biondo del marito di Melania.
Perché quel Deep State che detesta, difficilmente sopravviverebbe ad altri 4 anni di Trump alla Casa Bianca.