Il richiamo della politica per chi vuol aiutare a fare meglio impresa. La storia di Gianluca Zelli, padre di Humangest fondata quando aveva 32 anni, ricalca quella di altri predecessori ma con numeri significativi. Perché la sua creatura è una realtà realtà dal fatturato di 130 milioni di euro, grazie a 6mila lavoratori e 40 filiali presenti in 13 regioni italiane.
Oggi si intesta una battaglia che, tramite la creazione di una forza liberale e popolare, federalista e riformista, punti a bypassare lo stallo della governance regionale in considerazione del fatto che “o proviamo a fare qualcosa o arretriamo ancora”. Nasce così il movimento Azione Politica, che poche sere fa ha fatto segnare un'uscita pubblica a Pescara per fissare obiettivi e perimetro valoriale.
Secondo Zelli Azione Politica sarà un soggetto politico indipendente, rigorosamente con volti nuovi e con, all'ordine del giorno, il trittico programmatico liberale tanto caro alla prima Forza Italia: meno burocrazia e fisco, soluzioni decise e non di compromesso, spazio alle esigenze delle imprese per metterle nelle condizioni migliori di fare utili e assumere e, quindi, di creare occupazione con ricadute precise per il territorio. Ambito di collocazione sarà il centrodestra, nella consapevolezza che solo tornando “ad avere una Politica di qualità e competente” si potrà creare “l'unica strada per il bene del nostro Paese”.
Ma questa avventura, Zelli l'aveva iniziata lo scorso anno sotto gli striscioni di Energie per l'Italia, il movimento creato esattamente 12 mesi fa da Stefano Parisi a Milano, per poi distaccarsene. “Per coerenza ho preferito crearne uno ex novo in Abruzzo, che dica basta alle cosiddetti reti di voto, basta agli incubatori che servono solo a far circolare vecchi politici. Noi, invece, abbiamo deciso di ripartire da zero”.
L'obiettivo più vicino è il 2018, con le elezioni politiche, ma con (più di) un occhio di riguardo alle regionali che già adesso stanno monopolizzando le attenzioni dei vari pezzi politici abruzzesi (con il Governatore D'Alfonso tentato dalla corsa romana), anche perché alcuni amministratori locali stanno decidendo proprio in queste settimane se fare un passo indietro per potersi dedicare al raggiungimento di un seggio alla Camera o al Senato.
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