Avviso ai naviganti: dall'«andrà tutto bene» all'«andate affanculo», è un attimo. Giusto il tempo di vedere materializzarsi un orizzonte senza speranza. Le bandiere ai balconi, le scritte augurali, i flash mob alla finestra, i cori, le canzoni, gli applausi, gli "io resto a casa" e tutto l'ambaradan incartato nell'arcobaleno di ottimismo, hanno già lasciato il campo ad un risentimento montante frutto della più cupa disperazione. Lo si percepisce per strada, ovunque. Più forte, molto più forte della paura del virus.
I dieci giorni di sfilate a Villa Panphilj con le quotidiane conferenze stampa sul nulla pneumatico orchestrate da Tigellino/Casalino non hanno impressionato né i sospettosi partner europei né, men che meno, la vasta platea di concittadini in sofferente attesa.
Anzi, come s'è visto dal risibile annuncio del "voucher da 500 euro alle donne manager" rettificato poi nell'ancor più ridicolo "voucher per 500 donne all'anno" (Come? Con l'estrazione dei numeri al lotto?) e dall'ideona del taglio dell'Iva sui consumi, il vispo Giuseppi Conte mostra di non avere la benché minima idea delle priorità e delle urgenze.
Campano alla giornata i giallorossi, senza un minimo di vergogna, mentre s'avvicina il momento in cui dovranno presentare a Bruxelles i piani di investimento coi relativi dossier che saranno poi visionati da ogni Stato membro. Buio assoluto. Non hanno nulla di abbozzato, men che meno di pronto. Sempre e solo chiacchiere. Eppure lo sanno che per ottenere quei soldi in prestito (a partire dal 2021!) la Merkel -e tutti gli altri in fila- vorranno sapere quali riforme varerà finalmente l'Italia.
Magari non se ne sono ancora resi conto, ma non c'è Pagnoncelli che tenga. Non c'è ricerca o sondaggio, più o meno orientato, che sia capace di offuscare per sempre la cruda realtà. Siamo già in netto ritardo per interventi che avrebbero dovuto essere immediati. A cominciare dalla defiscalizzazione del costo del lavoro per non lasciare al loro destino migliaia di piccoli imprenditori, di professionisti, di comuni cittadini che non hanno di come arrivare a fine mese. Stiamo già assistendo, purtroppo, allo scollamento del patto sociale. Prodromo di guaio serio. Perché dall'«andrà tutto bene» all'«andate affanculo», è un attimo.