Conte si felicita con Conte

Conte si felicita con Conte. Ma non chiede il voto. Dal Casino del Bel Respiro il premier spande un nugolo di luoghi comuni e si autoincensa, arrivando, con imbattibile sprezzo del ridicolo, a sostenere che "l'Italia è stata un esempio per l'Europa". Nel mentre, l'irascibile regia di Rocco Casalino taglia, cuce, musica e diffonde lo spot autocelebrativo di questo moderno Uomo del Destino. Probabilmente per aggiungere significato e credibilità al sondaggio di Pagnoncelli che proietterebbe il premier-per-caso dove nemmeno Reinhold Messner è mai arrivato.  

Conte si felicita con Conte. Perché ora ha pure la certezza di avere dalla sua il Grillo tornato parlante che, magari non farà più ridere nessuno e non riempirà più le piazze, ma spinge con tutta la forza che ha per un accordo strategico colPd. L'Elevato già silenziato da questioni di famiglia (qualcuno sa che fine ha fatto l'inchiesta "lumaca" sul presunto stupro che vede coinvolto il figlio?) e messo in guardia dall'arrivo del virus cinese che obbliga alla cautela gli over settanta (forse per questo lui la mascherina la portava già a dicembre?) torna a farsi sentire. E sfancula senza pietà quel campione di fessaggine di Alessandro Di Battista, reo di volersi organizzare per scalare il Movimento e riportarlo alla purezza delle origini. 

Conte si felicita con Conte. Perché adesso, colui che fu il mattatore dei V-day fa il contrario -esattamente l'opposto!- di quello che Gianroberto Casaleggio aveva espressamente dichiarato ("mai col Pd!") quando immaginò e realizzò un contenitore politico da offrire alla rivolta del popolo sovrano contro il potere delle élite dominanti. I tempi cambiano, il guru è morto, Giuseppi non è più l'avvocato del popolo, i Cinquestellenon sono più l'antipolitica e il Pd è sempre più ingessato dalla paura e dai veti incrociati tra Zingaretti e Franceschini. 

Conte si felicita con Conte. Ma qualcosa ci sfugge: perché non chiede il voto?