Eccellenza da bere, il Trebbiano d'Abruzzo tra i primi dieci vini italiani


Il bianco di Valentini partecipa al Biwa e si classifica al nono posto su 50 davanti a marchi storici del nostro paese


di Silvia Grandoni
Categoria: ABRUZZO
18/09/2017 alle ore 14:35

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Colore giallo paglierino, profumo intenso, gusto pieno e ricco, che mostra carattere e forza per un lungo invecchiamento. Sono i ‘tratti somatici’ che hanno conquistato una giuria di esperti e che hanno fatto entrare il Trebbiano d’Abruzzo nella top ten dei vini italiani.

Nata nel 2012 da un’idea di Luca Gardini e Andrea Grignaffini, il Biwa (The Wine Sider Best Italian Wine Awards), che premia ogni anno i 50 migliori vini d’Italia, con il susseguirsi delle edizioni ha saputo dare grande visibilità a livello internazionale alle eccellenze vinicole del Paese, da Città del Messico a Londra, da Hong Kong a Bordeaux (vedi su http://biwawards.it/).

Per la valorizzare il vino made in Italy con un evento ad hoc che sia di grande richiamo per i media italiani e internazionali, nella giornata di oggi si svolgerà la premiazione al Centro congressi Cariplo di Milano.

Le 50 etichette italiane inserite in classifica sono state selezionate da un comitato tecnico internazionale composto da giornalisti, critici ed esperti che affiancano Gardini e Grignaffini nei tasting alla cieca di oltre 350 referenze.

A spalancare le porte dell’olimpo ‘diVino’, piazzandosi al nono posto in classifica, è stato il bianco dell’annata 2013, prodotto dalla nobile famiglia Valentini, di origine spagnola, che risiede a Loreto Aprutino, in provincia di Pescara, fin dal 1600.L’azienda, gestita da Francesco Paolo Valentini e dalla sua famiglia, ha già ottenuto numerosi riconoscimenti e nel 2011 è stata eletta dalla guida Vini d'Italia "cantina dell'anno".

Un prezioso riconoscimento per l’Abruzzo, luogo di aspri monti e dolci colline, che, grazie alle sue favorevoli condizioni climatiche, si afferma sempre di più come terra di grandi bianchi. Il Trebbiano rimane, quindi, la principale uva bianca della regione e fa da apripista per altri vini abruzzesi che scendono in campo e guadagnano terreno , come il pecorino e la passerina, fino a quello autoctono meno noto, la cococciola.

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