CASSA INTEGRAZIONE. Da marzo solamente il 25% dei lavoratori l'ha percepita


Confsal: "Una condizione surreale che deve far preoccupare tutti, in primis le Istituzioni locali"


di Elisa Leuzzo
Categoria: ABRUZZO
05/06/2020 alle ore 17:18



Centinaia di migliaia di lavoratori ancora non ricevono il principale strumento scelto dal governo per attenuare l’impatto della crisi economica causata dal coronavirus sui lavoratori. Da marzo, infatti, a causa dei ritardi di regioni, di alcuni delegati nella gestione e anche del tipo di strumenti scelti per distribuire gli aiuti, le indennità relative a molte casse integrazioni, ancora non sono arrivate.

Sull’argomento, dopo le innumerevoli polemiche, interviene nuovamente la Confederazione generale dei sindacati autonomi dei lavoratori.

“Da mesi, ma sopratutto dall’inizio della pandemia” – dichiara il Segretario generale della Confsal di L’Aquila
 Fabio Frullo – “le persone non sono solamente preoccupate per l’emergenza sanitaria ma anche per le incertezze legate al proprio lavoro e alla propria situazione economica”.

“Nella nostra regione, le indennità relative a molte casse integrazioni, ancora non sono arrivate e i lavoratori chiedono risposte chiare visto che sono in casa senza poter lavorare. Una situazione inaccettabile. Le nostre sedi sindacali sono piene di persone che evidenziano uno stato di assoluta necessità derivante dalla mancanza di lavoro, di sussidi e di fonte di sostentamento, sopratutto nei grandi centri urbani”.

“Gli strumenti messi a disposizione dal Governo per fronteggiare la crisi” – continua Fabio Frullo – “nel nostro territorio tardano ad arrivare e non possiamo più avere questo rimpallo di responsabilità tra Regione e Inps perché ci sono migliaia di lavoratori che aspettano gli ammortizzatori sociale, in forte ritardo per le già note lentezze burocratiche di alcuni dipartimenti regionali. La condizione di molti lavoratori è ormai preoccupante. Da mesi aspettano la cassa integrazione per sostenere le proprie famiglie, oramai sull’orlo del disagio più totale, tanto è vero che è ben noto il ricorso, sempre mag- giore, alla fruizione dei pasti nelle varie mense dei poveri che registrano un’impennata di bisognosi senza precedenti. E’ chiaro a tutti che, i ben noti ritardi nel pagamento della cassa integrazione, stanno provocando dei veri e propri drammi sociali per i lavoratori di questo territorio e quindi c’è bisogno che tutte le Istituzioni intervengano nel trovare delle soluzioni di sopravvivenza”.

I dati che registriamo sono catastrofici: dall’inizio della pandemia solamente il 25% dei lavoratori ha già percepito il reddito previsto dall’ammortizzatore sociale mentre il restante 75%, molto spesso dipendenti di medie e piccole aziende, ancora non percepisce nulla.

“Una condizione surreale che deve far preoccupare tutti, in primis le Istituzioni locali, che non possono sottova- lutare questo fenomeno al quale si aggiunge l’esasperazione di tanti altri lavoratori, le cd. “partite iva" o “autonomi” che ancora non hanno incassato il bonus dei 600 euro previsti dalla normativa emergenziale. I Comuni, sopratutto quelli più importanti come quello dell’Aquila, non possono solamente pensare alla gestio- ne ordinaria delle cose ma possono e devono intervenire su questa ulteriore emergenza”.

“E’ pertanto necessario” – conclude Frullo – “prevedere che il Consiglio comunale assuma iniziative in proposito come l’approvazione di un provvedimento in grado d’individuare un budget dai capitoli di bilancio finalizzato ad anticipare la cassa integrazione ai lavoratori con successivo rimborso da parte dell’INPS. Una partita di giro senza precedenti, possibile, veloce e a costo zero per le Istituzioni ma che ha una forte caratterizzazione sociale che naturalmente, in questo periodo, deve avere prevalenza su tutto il resto”.