Facce di tolla. Quelli che prima "non si può" e che adesso invece "si deve"



di l'innocente
Categoria: CapoVerso (rubrica innocente)
03/06/2020 alle ore 15:30



Facce di tolla. Il ritrarsi dell’onda pandemica sembra aver lasciato nel Belpaese ampi strati di “ravvedimento”, più paraculo che operoso.

Quasi che il virus che ci ha messi ai domiciliari avesse avuto il positivo effetto collaterale di far rinsavire tanti “geniali” dementi che, col loro operato e le loro decisioni, hanno contribuito più di qualsiasi agente patogeno a immiserire questa nostra disgraziatissima Italia. 

Diciamo di quelli che proprio su presunzioni e bugie hanno costruito fortune private e carriere politiche, sostenuti da un’informazione sempre supina e plaudente verso ogni più deleteria utopia. 

Ecco che perciò, oggi, Romano Prodi giudica “buona idea” quella che lo Stato divenga azionista delle imprese. 

Ed è indubitabilmente lo stesso che, da boiardo prima e premier poi, la variegata partecipazione statale (Iri) l’ha svenduta al peggio dell’offerta privata interna o straniera. 

Quindi, la questione sanitaria, il capitolo più  gettonato. La “Sanità torni in capo allo Stato” dicono adesso i marpioni piddini di governo riproponendo la primazia statuale. 

E uno li guarda, li ascolta e nota, con misurato stupore, che sono gli stessi che -con soli 4 voti di margine- agli albori di questo  millennio imposero la modifica del titolo V della Costituzione. 

Ma c’è altro e di più. C’è, per dire, che in questo bisesto 2020 non è più un problema centrale evitare di  sforare il rapporto deficit-pil.  

Gli euroentusiasti di casa nostra tacciono, non ululano più alla luna ne’ si strappano più i capelli seppur ora proprio quel rapporto sia triplicato. Ne’ obiettano timori in presenza di un deficit interno schizzato ad oltre il 152 per cento. 

Bene: anche in questo caso sono proprio gli stessi (e tutti insieme!) che solo nove anni fa teorizzarono l’insostenibilità di un deficit interno al 116 per cento. E che quindi brigarono con Bruxelles fino ad abbattere il governo legittimo della Repubblica. 

Ci liberasse da questi dispensatori di ipocrisia, il disgraziato periodo che stiamo vivendo sarebbe almeno servito a qualcosa. 

E invece niente. Non c’è speranza. Non ce la si fa a diventare davvero normali, a liberarci di questa gente. Di chi proprio non ci pensa a chiedere scusa per gli errori commessi e nemmeno a farsi da parte, ma è sempre pronto a spiegarci cosa è giusto e cosa è sbagliato. Facce di tolla, per l’appunto!