FAVORISCA IL PASSAPORTO


In attesa della riapertura delle frontiere regionali


di Garpez
Categoria: La versione di Garpez
29/05/2020 alle ore 00:30



Fortunatamente al 3 giugno non manca molto.

In quella data dovrebbe essere avviata una ulteriore fase che scandisce la progressiva uscita dal tunnel del coronavirus: la riapertura delle frontiere regionali.

Sarà finalmente possibile muoversi, ad esempio da Roma a Firenze, senza dover giustificare il motivo del proprio spostamento.

Il che mi pare essere una circostanza fortunata che coincide anche con la riapertura di musei e centri storici, uno dei fiori all’occhiello del nostro Belpaese.

Tuttavia abbiamo imparato anche a smorzare i facili entusiasmi conseguenti a proclami circa l’imminente venir meno di questa o quella restrizione, ed abbiamo anche imparato a convivere con il susseguirsi vorticoso e caotico di produzioni normative.

Ed infatti non poteva mancare neppure l'originale idea che vorrebbe l'introduzione di un “passaporto sanitario” per consentire lo spostamento tra Regioni.

Un documento che attesti la negatività al Covid-19, accertata mediante l’effettuazione di un tampone recente o di un test sierologico di validità riconosciuta.

Ma credo sussista un duplice problema.

Da un lato, consentendo questa possibilità, le prerogative statali risulterebbero fortemente indebolite e si creerebbero “fughe in avanti” con disomogeneità difficili da gestire ed uniformare.

D'altro canto, ed innanzitutto, si pone il problema di stabilire se il passaporto sanitario sia legittimo o meno in base alle norme costituzionali.

A mente dell’articolo 120 della Costituzione, infatti, nessun ente territoriale può adottare provvedimenti che ostacoli in qualsiasi modo la libera circolazione delle persone e delle cose tra le Regioni.

Eventuali limitazioni in tal senso potrebbero essere disposte solo da una legge (o decreto-legge) dello Stato.

Tanto più che a livello di Unione Europea e dei Paesi appartenenti all’area Schengen non sono stabilite limitazioni o condizioni particolari per gli stranieri che, dal mese di giugno, potranno tornare a far ingresso in Italia per soggiorni turistici o altri motivi e sarebbe, perciò, irragionevole imporle agli italiani che provengono da una Regione diversa.

Chi ci capisce è bravo.