COME TI TASSO IL VIRUS


Stiamo davvero ripartendo?


di Garpez
Categoria: La versione di Garpez
29/05/2020 alle ore 00:27



Stiamo davvero ripartendo?

Stavolta desidero iniziare la nostra chiacchierata ponendovi una domanda apparentemente semplice e scontata, dopo avere attraversato (si spera in maniera definitiva) il lungo e buio tunnel del CoronaVirus.

Senza dubbio, abbiamo dovuto scrollarci di dosso il torpore causato da un immobilismo economico e produttivo forzato, trovando la forza e, soprattutto, il coraggio di tornare ad alzare le saracinesche delle nostre attività commerciali.

Quanti di noi, poi, sono usciti, o stanno uscendo, da prolungate condizioni di ferie obbligate o di cassa integrazione straordinaria, iniziano lentamente ad assaporare di nuovo il gusto della normalità, fino allo scorso marzo data per scontata e forse, proprio per questo, sottovalutata.

Un dato è certo. Non è semplice fare quadrare i conti, soprattutto in questo momento in cui, oltre a dover sopportare i costi di sanificazione imposti dai protocolli di sicurezza, artigiani ed imprenditori devono far fronte a tutte le spese vive che lo Stato ha deciso di non sostenere (o di sostenere in misura insufficiente) lasciando invariati canoni di affitto e bollette varie.

Ed allora, per cercare di recuperare o compensare almeno in parte questo deficit economico, alcuni hanno pensato bene di inventarsi una nuova imposta: il “contributo COVID-19”, con tanto di indicazione sulla ricevuta o scontrino, applicando al cliente una maggiorazione percentuale sul prezzo dovuto (già gravato da I.V.A.).

E se non pago? Magari il carrozziere o il meccanico non ti restituiscono la macchina. Si tratta, tuttavia, di una prestazione economica illegittima (perché non prevista da alcuna norma giuridica) ed illecita (perché rifiutarsi di restituire la macchina se non si adempie al pagamento della “tassa CoronaVirus” potrebbe configurare estorsione).

Ora ditemi: stiamo davvero ripartendo?