Guardie civiche, dal Governo sì alla sorveglianza: è scontro


Fase 2, arrivano 60mila assistenti. Bando per inoccupati


di Leonardo De Santis
Categoria: ABRUZZO
27/05/2020 alle ore 15:34



Assistenti civici, non ronde per controllare la movida, ma i sindaci di L’Aquila, Pescara e Chieti dicono no! In questi giorni la proposta del Governo di selezionare ed assumere 60.000 volontari, senza stipendio, che percepiscono il reddito di cittadinanza o che sono impegnati nelle Associazioni del volontariato, sta suscitando reazioni velenose o sarcastiche in modo trasversale.

Forse c’è stata poca condivisione o cattiva comunicazione, il fatto è che i sindaci bussano a cassa e non vogliono duplicati della Polizia municipale, insieme ad altri controlli sul territorio. Infatti il sindaco dell’Aquila, in linea con la posizione politica del suo partito a livello nazionale, guidato dalla Meloni, ha bocciato con fermezza la proposta del governo.

L’intento del governo, meglio esplicitato in queste ore, è rivolto ad aiutare i sindaci nella gestione degli spazi pubblici, nel controllare i parchi e giardini, nel disciplinare la movida cittadina, segnalando alle forze dell’ordine eventuali eccessi o violazioni delle norme anti Covid. Il sindaco Pierluigi Biondi ha sostenuto come avrebbe gradito di più avere risorse finanziarie per potenziare il corpo della polizia municipale.

La verità è che, al di là del merito, prima dell’utilità del provvedimento, i sindaci valutano la coerenza politica degli stessi con la propria casacca, mentre il governo si inventa un altro strumento di sostegno ai comuni, dimenticando che da sempre molte attività di aiuto alle famiglie, agli anziani o per la cura del verde vengono svolte dalle Associazioni del Volontariato.