Acquedotti italiani colabrodo. In Abruzzo sprechi al 40%: serve una sterzata (della Regione)


Pesa la scarsa manutenzione, il 58% delle infrastrutture italiane ha più di 31 anni


di Silvia Grandoni
Categoria: ABRUZZO
16/09/2017 alle ore 07:54

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E nessuno dica che non lo sapeva, perché sullo spreco delle acque nelle reti idriche italiane ci sono montagne di report disseminati tra università, giornali e associazioni: semplicemente la poltiica gira la testa dall'altro lato. E Regione Abruzzo non è da meno.

Tra siccità e bilanci pubblici in rosso, l'Italia dell'acqua pubblica non bada a spese e si disinteressa del proprio patrimonio. Gli acquedotti, da nord a sud, perdono circa il 42% dell'acqua immessa in rete. L'Abruzzo non fa eccezione, con i dati Istat che indicano una dispersione idrica prossima al 40%.

Alla base degli sperperi c'è la scarsa manutenzione di infrastrutture ormai vetuste. Basti pensare che circa il 58% degli acquedotti italiani ha più di 31 anni. (vedi anche http://www.publicpolicy.it/acquedotti-perdono-acqua-immessa-in-rete-72936.html )

Le risorse per provare a porre riparo, in realtà, ci sarebbero anche, ma come dimostrano diversi casi che riguardano da vicino proprio l'Abruzzo, gli enti gestori sono spesso preda degli appetiti della politica e fonte di sperperi straordinari.

Basti pensare al buco multimilionario dell'Aca, a Pescara e alle varie inchieste giudiziarie che vedono coinvolti i vecchi vertici dell'azienda. Tra l'altro sui conti in rosso di Aca pesano gli amministratori super morosi che non hanno pagato. 

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