Teramo. Due suicidi in 24 ore e il reparto di Psichiatria è ancora chiuso


Un'offerta sanitaria pubblica per i cittadini assente che, oggi più che mai, appare preoccupante


di Elisa Leuzzo
Categoria: ABRUZZO
21/05/2020 alle ore 21:04



Tutto chiede salvezza nel reparto psichiatrico, eppure, nell’indifferenza più totale dell’attuale classe dirigente, visto che nulla di concreto fino a oggi è stato fatto, il reparto di Psichiatria dell’ospedale Mazzini di Teramo è ancora chiuso! E anche se si rincorrono voci di una possibile riapertura presso l-ex centro Trasfusionale del II lotto dell’Ospedale, finora non c’è nulla di concreto.

Un’offerta sanitaria pubblica per i cittadini assente che, oggi più che mai, appare preoccupante.
Una preoccupazione accentuata dagli ultimi due suicidi registrati a Teramo in 24 ore.

Eppure, a livello nazionale, l’allarme è stato lanciato da molti esperti mondiali, che sostengono: “Una volta passata la fase acuta dell'emergenza di Covid-19 si rischia di vedere in tutto il mondo l'emergere di un'altra 'pandemia', stavolta di problemi mentali legati al coronavirus. Questo, naturalmente, se non si interverrà per fare prevenzione”. 

"L’aumento dei disturbi psichiatrici legati al COVID potrebbe essere vertiginoso. Si è stimato che un terzo in più delle persone soffriranno di disturbi mentali determinati dalla pandemia e dalle misure restrittive. Non ci sarà distinzione di fasce d’età o di sesso. Molti saranno colpiti da depressione e ansia perché hanno perso tutto, affetti, lavoro, e non sanno come farsi forza per poter ripartire".

Il Professor Massimo Di Giannantonio, presidente eletto della Società Italiana di Psichiatria, ha posto anche l’accento sugli operatori sanitari e ha dichiarato che “Per chi è in prima linea lo stress da Covid-19 è come quello dei soldati in Vietnam e dobbiamo evitare i reduci di questa guerra”. Ancora, in un recente articolo, pubblicato dalla prestigiosa rivista Lancet Psychiatry, il gruppo formato da 42 esperti sostiene che “si può ancora agire per evitare o almeno ridurre il problema del rischio suicidario, ma bisogna agire su diversi livelli e molto rapidamente”.

Dalla chiusura del reparto, avvenuta nel mese di febbraio, è ancora in atto una petizione, lanciata sul web, che ha raccolto più di 1730 firme, raccolta in ascesa continua, lanciata da Domenico De Berardis, medico del Servizio psichiatrico diagnosi e cura.

Qualche settimana fa, a sollevare il problema, con una interrogazione al Governo, è stata la deputata del Pd Stefania Pezzopane: «Il governo è a conoscenza di come versano i reparti di psichiatria e, nello specifico, quello di Teramo dell'Ospedale Civile Giuseppe Mazzini, da febbraio giustamente trasformato in unità di Terapia Intensiva in quel momento fondamentale e salvavita? I ministri competenti intendono intervenire presso la Regione Abruzzo e la Asl per ripristinare il servizio in maniera adeguata, visto che le persone hanno continuato ad ammalarsi di depressione, schizofrenia, attacchi di panico, ansia o hanno tentato il suicidio e sempre più cittadini (magari prima a basso rischio) con il lockdown stanno ora iniziando a manifestare sintomi psichiatrici emergenti e gravi?”. Anche il consigliere regionale della Lega Pietro Quaresimale si è molto interessato e ha portato il caso in Regione così come la consigliera comunale Graziella Cordone ha fatto un’interpellanza in consiglio comunale. Peraltro lo stesso Presidente della Regione Marco Marsilio, in visita a Teramo, aveva sottolineato la necessità per l’ospedale di essere dotato di un servizio di psichiatria. Ma nulla è stato fatto.

Occorre dare una risposta immediata ai bisogni della cittadinanza soprattutto considerando i due suicidi nelle ultime 24 ore. Un gesto che esprime una sofferenza intollerabile che può rappresentare addirittura solo l’inizio, un segnale di allarme di situazioni che potrebbero rischiare di andare ulteriormente fuori controllo.

Non dimentichiamoci che l’Abruzzo ha vissuto le conseguenze psicologiche (oltre che fisiche) di ben due terremoti recenti e una crisi economica senza pari, che ha portato a un aumento imponente dei disturbi psichiatrici. E, ora, il coronavirus, il lockdown e tutto ciò che ne consegue.