Novelli "Trinita'" ai tempi del Coronavirus

Bud Spencer e Terence Hill sono stati senza dubbio tra gli attori i cui film hanno accompagnato la mia adolescenza.

Scazzottate, risse da saloon, ma anche profonda ironia, insegnamenti morali che incoraggiavano sempre ad adottare comportamenti a tutela dei più deboli.

Come non ricordare, in particolare, i personaggi di Bambino e Trinità, la mano sinistra e la mano destra del Diavolo. Due fratelli dal carattere diametralmente opposto. Ombroso e ruvido quello di Bambino (che odiava essere chiamato così), scanzonato ed irriverente l'indole di Trinità, in perenne conflitto tra loro, ma in fondo sempre uniti quando si trattava di difendere le ragioni dei bisognosi.

Ricordate? Trinità si era autoproclamato vice-sceriffo, andandosene in giro per il paese, trangugiando litri di whisky, e menando le mani contro il dispotico signorotto di turno ed i suoi scagnozzi.

Ai tempi del CoronaVirus, registro l'autodesignazione di novelli Trinità, che si arrogano il diritto – convinti di far “cosa buona e giusta” – di svolgere le veci dell’autorità di pubblica sicurezza, scorrazzando (senza giustificato motivo) per i lungomare ed i parchi delle città con la loro telecamera, riprendendo presunti assembramenti e censurando atteggiamenti ritenuti potenziali fonti di future epidemie e conseguenti quarantene.

Infine, pubblicando sui social network più in voga, con audio e piglio soddisfatti e baldanzosi, i risultati dei loro cortometraggi.

A che punto siamo arrivati. Moralmente siamo diventati degli autentici fratricidi.

Tuttavia, al di là della bassezza di tali gesti, ricordo a questi paladini della giustizia fai da te, che integra il reato di violazione della privacy la pubblicazione – senza espresso consenso dell’avente diritto – di immagini registrate anche in luoghi pubblici o aperti al pubblico.

Non siete pubblici ufficiali. E neanche ricordate lontanamente la mano sinistra del Diavolo.