Impianti natatori chiusi e società al palo, con gli atleti in attesa di capire cosa fare. A spiegare quello che accade è Barbara Garofoli, presidente della società sportiva Hurricane che con i suoi atleti partecipa a campionato e manifestazioni, oltre che di nuoto, anche di atletica e triathlon. "Per il nuoto in particolare come società abbiamo dieci atleti di interesse nazionale (in Abruzzo ne sono una quarantina) che si allenano a secco a casa, perché gli impianti sono chiusi. Per il Triathlon i nostri atleti possono fare corsa all'aperto e bici, ma non nuoto. Fermi anche i ragazzi dell'atletica sempre per il problema relativo all'impiantistica. L'idea, anche in accordo con altre società, è quella di poter individuare un impianto per far riprendere gli allenamenti a questi 40 atleti di interesse nazionale, considerando - spiega la Garofoli - che la stagione invernale è andata, e quella estiva sarebbe dovuta praticamente iniziare. Alle Naiadi, nella piscina da 50 metri scoperta si potrebbe far riprendere l'attività".