IL MODELLO DA EVITARE


Si critica, si censura, si biasima, si condanna


di Garpez
Categoria: La versione di Garpez
04/05/2020 alle ore 11:46



Nonostante i vari decreti ed ordinanze abbiano pressoché vietato sino ad ora qualsiasi attività sportiva che non fosse confinata in prossimità dell'abitazione, alcuni di noi continuano imperterriti ad esercitarsi nel tiro al bersaglio.

Comodamente. Da casa. Attraverso un semplice post pubblicato sui social network più seguiti.

Si critica, si censura, si biasima, si condanna.

L’oggetto di queste invettive è piuttosto variegato. Politici, Amministratori locali. Gente comune.

Ed ora anche taluni giornalisti, colpevoli di non rendere un servizio di interesse pubblico mostrando un’immagine inadeguata ai canoni estetici che oggigiorno ci vengono raccomandati (o, sarebbe meglio dire, psicologicamente imposti).

La derisione diventa il comodo strumento di molti leoni da tastiera che, evidentemente, non hanno di meglio da fare che cesellare, centimetro per centimetro, l’aspetto altrui, sottolineando con gratuito sarcasmo caratteristiche non consone al “modello da seguire”.

Ecco. Queste persone sono, invece, il “modello da evitare”, perché non solo dovrebbero iniziare un sano percorso di autocritica costruttiva verso sé stessi, magari con l’ausilio di un terapeuta; ma, principalmente, perché attraverso il loro immorale comportamento istigano e fomentano personalità deboli a replicare questi atteggiamenti, innescando una spirale di dileggio ed isolamento in cui cadono molti individui incapaci di reagire.

Scientificamente il fenomeno prende il nome di “body shaming”, o derisione del corpo, ossia l'atto di deridere una persona per il suo aspetto fisico.

In linea generale, qualsiasi caratteristica fisica può essere presa di mira: l'adiposità o la magrezza, l'altezza o la bassezza, la presenza, l'assenza o la cura della peluria corporea, il colore dei capelli e l'acconciatura, la presenza di tatuaggi o piercing, o anche malattie considerate antiestetiche come la psoriasi.

Il bersaglio viene colpito da una pluralità di giudizi connotati da disprezzo e conseguente isolamento, causando nella persona un senso di inadeguatezza ed insoddisfazione crescenti che talvolta possono sfociare in gesti di autolesionismo.

Nei confronti di questo disgustoso comportamento – che il più delle volte può sfociare in forme di bullismo e “cyberbullismo” – dev’essere mantenuto un atteggiamento di intransigente rigore, denunciando il “body shamer” ogni volta in cui si renda responsabile di atti persecutori o molesti.

Prima che la situazione diventi irreversibile.