Quando la mano destra non sa quello che fa la mano sinistra


NELL'INCERTEZZA SI PASSEGGIA


di Elisa Leuzzo
Categoria: Editoriale
01/05/2020 alle ore 21:16



Dopo tante ordinanze, divieti e relative denunce, c’è chi ha smantellato, in un giorno, disposizioni emergenziali dettate a livello nazionale.

Ogni regione va per conto suo.

Premesso che l’attuale normativa può essere discutibile essa vieta comunque ogni tipo di spostamento se non per comprovate motivazioni. Fino a oggi, infatti, sono stati fatti controlli a tappeto, multati e sanzionati centinaia di cittadini.

Per la giornata odierna, con quali valutazioni sono state predisposte le nuove ordinanze?

Come e perché è possibile passare da un eccesso all’altro, creando ancora più confusione e disorientamento tra i cittadini?

Che senso ha il DPCM del 26 aprile? Che senso ha tutto quello che è stato fatto fino a oggi? Che senso ha aspettare la fase2?

Che cosa succede? Non c’è più dialogo tra le istituzioni? E il Governo centrale, dopo oggi cosa dirà?

Quello che sappiamo è che continuiamo ad assistere a una specie di competizione tra le istituzioni, sindaci e presidenti regionali che decidono senza confrontarsi. Tutto questo a discapito dei cittadini che già vivono una condizione difficile, confusa e disorganizzata.

Questa è davvero una situazione imbarazzante, a livello globale.

L'imbarazzo poi cresce di pari passo con la confusione che la pioggia di DPCM che si sono susseguiti nell'ultimo periodo ingenera negli ormai esausti cittadini.

In un momento emergenziale qual è quello attuale se vi è una cosa di cui si fa davvero volentieri a meno è l'attuale situazione di incertezza giuridica dovuta sia alla tecnica di normazione poco chiara sia all'assenza di collegamento tra il potere centrale e i poteri periferici.

In situazioni di emergenza occorrono infatti norme chiare, dirette e non suscettibili di interpretazioni - spesso fuorvianti - che non fanno altro che aggiungere problemi a problemi.

Peraltro i molteplici problemi interpretativi posti dalle norme dei richiamati DPCM (a cui spesso si contrappongono le ordinanze disposte dai vari Presidenti delle Regioni) comporteranno, quasi certamente, nel brevissimo periodo, un aumento del contenzioso presso i Tribunali con incidenza negativa sui tempi della giustizia (si pensi, ad esempio, alle impugnative delle sanzioni comminate).

Dunque si sente sempre più il bisogno di affrontare l'emergenza pandemica attraverso procedimenti snelli frutto di norme chiare evitando assolutamente che l'attuale situazione possa divenire occasione di lotta politica tra Governo e forze di opposizione come purtroppo traspare dai toni da campagna elettorale spesso utilizzati.