UNA MANO DÀ, L'ALTRA PRENDE


Ecco le due mani dello Stato


di Garpez
Categoria: La versione di Garpez
28/04/2020 alle ore 11:18



Vi ho già detto di non essere mai stato un appassionato di palinsesti televisivi, contenitori pomeridiani, talk show ed affini?

Credo di si. E lo confermo.

Sono personalmente attratto soltanto dai (pochi) programmi di divulgazione scientifica, indipendentemente dall’ambito di riferimento, in grado di arricchire il bagaglio culturale di un popolo che, oramai, sembra ragionare solo con hashtag e cantilene “covid dipendenti".

Ma, confesso la debolezza, non perdo mai nessuna puntata della mia telenovela preferita in questo periodo di restrizione forzata: “il decreto”.

Con encomiabile cadenza settimanale, il nostro Presidente del Consiglio dei Ministri ci illustra ad ora di cena, tra un’insalata ed una bruschetta, le principali novità del prossimo decreto.

Ultimamente, l’attività del Governo (mentre la maggior parte dei nostri Parlamentari era, frattanto, barricata in casa) ha prodotto un maxiemendamento su cui è stato posto un “democratico” voto di fiducia, diretto ad ottenere, senza sgambetti, l’approvazione del famoso decreto “Cura Italia”, attraverso il quale una vera e propria “potenza di fuoco” economica è stata predisposta a sostegno di famiglie ed imprese sfibrate da una recessione senza precedenti.

Forse, però, sarà sfuggito un doppio colpo magistralmente partorito dalla mano sciagurata dell'Esecutivo.

È vero che lo Stato si è attivato garantendo aiuti anche a quei lavoratori autonomi che non potendo contare su uno stipendio fisso hanno visto le proprie entrate diminuire drasticamente con il lockdown. Adesso, però, proprio mentre si parlava di sospendere le tasse e rinviare i versamenti per concedere un po’ di respiro alle partite Iva, c’è un problema con cui le casse private si stanno ritrovando a dover fare i conti: quello della doppia imposizione, durante e dopo il versamento del “bonus”.

Già, perché gli aiuti delle casse private vengono tassati prima alla fonte e poi, una seconda volta, in sede di dichiarazione dei redditi ed in base alle entrate denunciate dal contribuente.

Con un'evidente disparità di trattamento tra gli iscritti all’Inps e gli iscritti alle casse private. Mentre i contributi erogati dall’Inps sono stati, infatti, considerati alla stessa stregua degli aiuti previdenziali e, quindi, esentasse, gli aiuti che arriveranno ai professionisti tramite le casse private non saranno esclusi da tassazione.

Inoltre dal 1 giugno prossimo riprenderanno i controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione.

E questo perché l'iniziale volontà di rimandare la prescrizione e decadenza degli anni di imposta 2014 e 2015 - per non dover notificare accertamenti entro la fine di questo anno 2020, ma entro i due anni successivi - è stata del tutto espunta dal maxiemendamento approvato di recente con il voto di fiducia.

Ecco le due mani dello Stato.

L'una delle quali evidentemente sa bene, in questo caso, cosa fa l'altra.