Pescara, ecco le ragioni delle famiglie evacuate che rifiutano le case dell'Ater


Non è un capriccio, ma l'impossibilità oggettiva ad accettare sistemazioni che sono fuori città


di Silvia Grandoni
Categoria: ABRUZZO
14/09/2017 alle ore 15:57

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“Il 95 per cento delle famiglie evacuate dalle tre palazzine pericolanti di via Lago di Borgiano ha giustamente rifiutato le case messe a disposizione dall’Ater perché allocate al di fuori del comune di Pescara”.

Lo ha riferito il consigliere Massimiliano Pignoli durante la conferenza stampa di questa mattina a Palazzo di Città per annunciare il censimento di tutti gli alloggi murati presenti a Pescara. Secondo il rappresentante del gruppo Scegli Pescara-Lista Teodoro, infatti, gli appartamenti presenti nel territorio comunale sarebbero sufficienti per restituire una casa a tutti gli sfrattati.

“Dalla prossima settimana mi occuperò insieme ad alcuni volontari di effettuare una mappatura, degli immobili murati e consegneremo l’elenco all’Ater – incalza Pignoli- I soldi che la Regione ha stanziato per i residenti di Via Lago di Borgiano devono essere investiti dall’Ater per la ristrutturazione delle case presenti sul territorio pescarese”.

A partecipare alla conferenza anche una rappresentanza degli sfollati di via Lago di Borgiano: “Malati, anziani, famiglie con bambini piccoli che hanno sempre vissuto a Pescara non possono trasferirsi a Cepagatti, a Cappelle sul Tavo o a Catignano. Queste persone non hanno i mezzi per spostarsi, alcuni hanno necessità di recarsi spesso all’ospedale Santo Spirito”, spiega Vincenzo Amato che viveva al civico 22.

Dal quattro luglio molte famiglie sono state ospitate negli hotel di Pescara e di Città Sant’Angelo. “Gli anziani trascorrono le loro giornate nelle hall degli alberghi in attesa che arrivi l’ora del pranzo o della cena. Hanno lo sguardo spento perché a quell’età è difficile adattarsi alle nuove abitudini, non hanno più una casa- aggiunge il giovane-. Abbiamo ancora i nostri indumenti negli appartamenti che sono stati evacuati, tra poco farò freddo e avremo bisogno di abiti più pesanti”

Il consigliere infine promette: “Invieremo una lettera al presidente della giunta regionale, al commissario dell’Ater e all’assessore alle Politiche della casa. Se non ci ascolteranno, occuperemo l’Ater”.