Cassa Integrazione Abruzzo: PERSEVERARE è diabolico


Caro assessore Piero FIORETTI, commettere errori è umano..


di Elisa Leuzzo
Categoria: ABRUZZO
22/04/2020 alle ore 14:50



La notizia che la Regione Abruzzo non ha inoltrato all’Inps le domande ricevute dai titolari delle imprese abruzzesi, per l’erogazione della CIG in favore dei propri dipendenti, ha fatto, giustamente, molto rumore.

Ma leggere, a poche ore dalla predetta notizia, che, l’assessore di competenza, avrebbe invece inviato all’Inps le domande, è stato sconcertante!

Che cosa è successo? Dall’Inps è arrivata la notizia errata?

Con ogni probabilità, no. 

L’assessore, infatti, ha detto di aver inoltrato “alcune domande” nella serata del 20 aprile; in realtà, l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale avrebbe ricevuto le domande solo la mattina del 21 aprile, tramite posta certificata, metodologia, tra l’altro, che non consente neanche di elaborare i dati. L’Inps, infatti, solo nella giornata di oggi, 22 aprile, riuscirà ad avere contezza delle domande ricevute dalla Regione Abruzzo. Tra l’altro solo 264 domande su 54.000!

Un’azione esecrabile, a maggior ragione se commessa da chi amministra la cosa pubblica, un componente dell'organo esecutivo di un ente territoriale locale, in particolare della giunta regionale.

Caro assessore Piero Fioretti, commettere errori è umano, ma perseverare, in questo caso con documenti facilmente confutabili, continuare a perpetrare l’errore commesso, soprattutto se ce ne si è resi conto, è qualcosa di profondamente sbagliato, quasi di diabolico.

Tutti siamo consapevoli, e probabilmente anche d’accordo, che commettere un errore è umano. In altre parole, sbagliare è comprensibile, in particolare se l’errore è commesso senza che il “responsabile” se ne sia reso conto. 

Errare è umano, ammetterlo è sovrumano, nascondere gli errori vale un fallimento.

Perché la vera figuraccia che tanto temiamo non è tanto nella gaffe che possiamo fare, quanto nel tentativo di nasconderla dietro un atteggiamento che poco ha di etico.