SIGNOR PRESIDENTE, LA COERENZA!


Di una coerenza politica e scientifica disarmante


di Garpez
Categoria: La versione di Garpez
20/04/2020 alle ore 10:43



È ufficiale. La Regione Abruzzo rappresenta una indiscutibile eccellenza nel panorama sanitario nazionale per quanto riguarda il contrasto ed il controllo della diffusione epidemiologica da COVID-19.

Ricordate le iniziali “zone-rosse” della Lombardia, dove vennero adottate le prime misure di contenimento del virus, attraverso l’adozione di protocolli di sicurezza stringenti e rigorosi in relazione a specifici Comuni?

Di lì a poco anche il resto d’Italia sarebbe diventata una grande zona-rossa, in virtù della estensione di queste misure a tutto il territorio nazionale.

E tuttavia alcune regioni, capofila la Campania, hanno via via iniziato ad emanare ordinanze aventi contenuto sempre più limitante, prevedendo una sorta di cordone sanitario che cinturasse i confini di determinati Comuni dove si erano manifestati focolai epidemici di particolare significatività e spessore.

Ma la Regione Abruzzo è riuscita a fare di meglio.

Con ordinanza n. 35 dell'11.4.2020, la Regione Abruzzo confermava la zona-rossa per i Comuni di Elice, Civitella Casanova, Farindola, Montebello di Bertona e Penne, "...preso atto della relazione del Direttore Generale della ASL di Pescara e del Direttore della UOC di Malattie Infettive della medesima ASL – acquisita agli atti della Presidenza con prot. n. RA/99542 del 11.04.2020 - da cui si evince che “...si ritiene, pertanto, prudente il mantenimento delle ulteriori restrizioni nei centri già individuati, tranne Picciano, fino al 19 aprile...".

In soli 6 giorni - secondo quanto prevede l'ordinanza della Regione Abruzzo n. 40 del 18.4.2020 - le evidenze epidemiologiche sono divenute così benevole ed in linea con le previsioni di solo una settimana prima, tanto da cessare - per i Comuni sopra indicati - la propria efficacia di profilassi, con decorrenza dal 20 aprile 2020.

E ciò, ancora, preso atto "...della comunicazione email del 17.04.2020 della ASL di Pescara inviata alla Presidenza della regione e all’Assessorato alla Sanità con la quale il Direttore Generale e il direttore UOC Malattie Infettive relazionano che ”la valutazione del numero dei casi e dei trend ad essi associati nei vari comuni della provincia, relativa all’ultima settimana di osservazione, permette di evidenziare in senso generale un ulteriore rallentamento delle nuove diagnosi anche nelle zone urbane più popolose...".

Ma un trattamento di favore – su richiesta dei rispettivi Sindaci (evidentemente preoccupati per le ordinanze contingibili ed urgenti emesse in violazione dell'art. 3, comma 2, del decreto-legge n. 19/2020 - è stato riservato ai Comuni di Montesilvano, Spoltore e Pescara con l'ordinanza n. 31 del 9.4.2020, con cui il Presidente della Regione Abruzzo adottava misure ulteriormente restrittive rispetto a quelle statali, nonostante la carenza di sopravvenute esigenze di aggravamento epidemiologico da COVID-19, addirittura vietando una semplice passeggiata.

Di una coerenza politica e scientifica disarmante