Strade deserte, pochissimi passanti. Utenze e affitti vanno pagati e, soprattutto, se sei titolare di un'attività considerata indispensabile, non puoi ricevere alcun sostegno economico. E tieni aperto il tuo negozio.
"All'inizio di marzo ho deciso di chiudere per prudenza - racconta Sonia nella sua erboristeria di via Gobetti a Pescara - ma il 25 ho riaperto. Si entra uno per volta, con guanti e mascherina, ho a disposizione il gel alcolico. La mia attività è assimilabile a una parafarmacia, nell'orario di chiusura consegno a domicilio a clienti che non abitano in centro. Ma qui intorno c'è il deserto".
Nel raggio di cento metri, infatti, e' aperta l'edicola, un fruttivendolo, la farmacia e, da pochi giorni, anche un negozio di calzature per bambini.
"Chiudere 20 giorni è stata una mia scelta, non l'ho mai fatto prima" - conclude Sonia - "Senza lavorare non sai come pagare le bollette, ma troppi non sono in condizione di spendere. E' un circolo vizioso, non so come ne usciremo".