Ortoressia nervosa. La presa di consapevolezza del problema è il primo passo per risolverlo



di Alessandra Rosa
Categoria: Chiedilo a Freud
16/04/2020 alle ore 13:15



Buongiorno dottoressa, mi chiamo Francesca ho 42 anni ed ho sempre avuto uno stile di vita sano, facendo sport e mangiando bene. Alcune amiche mi criticano in quanto dicono che “ sono fissata con il cibo” ed esagero, anche se io non la vedo proprio in questo modo. Volevo chiederle se il mangiare bene è sinonimo di ossessione per il cibo sano.

La ringrazio l’attenzione.

Francesca C.

 

 

Cara Francesca hai posto una questione molto interessante, cercherò di risponderti brevemente ma in modo chiaro.

Mangiare cibi sani è una buona abitudine ma nel momento in cui questo stile di vita può diventare un’ossessione si parla di ortoressia nervosa, molto diffusa in Italia. Chi ne soffre passa la maggior parte del tempo nella scelta e nella preparazione di cibi sani, a discapito della vita sociale e lavorativa nei casi più gravi; preferisce la salute al gusto in maniera totalizzante e si sente in colpa se non segue rigorosamente la dieta. Attualmente è considerata una nuova dipendenza a carattere ossessivo-compulsivo.

L’ortoressia si differenzia dall’anoressia e dalla bulimia, in quanto il soggetto non è preoccupato dalle calorie del cibo o dalla quantità ma semplicemente dal fatto che risponda a determinate caratteristiche. Non vi è l’ossessione del peso e dunque dimagrire ma di stare bene grazie a un’alimentazione corretta. Di conseguenza ci troviamo di fronte ad una personalità rigida che cerca in modo ossessivo il cibo salutista, imponendosi restrizioni sempre maggiori nella scelta degli alimenti, concedendosi solo pochi cibi nella propria dieta.

Tale disturbo non è tipicamente femminile in quanto si registrano casi anche nel mondo maschile, dato che quest’ultimo oggi è più portato al controllo dell’alimentazione per raggiungere una forma fisica perfetta.

Controllare l’alimentazione potrebbe essere un modo illusorio di avere il controllo su se stessi, una modalità disfunzionale per abbassare l’ansia e migliorare il tono dell’umore.

Dietro a questo controllo eccessivo si nasconde in realtà una bassa autostima ed una profonda insicurezza.

A livello relazionale il soggetto potrebbe iniziare a disertare le uscite, quindi le feste, le cene in compagnia fino ad arrivare ad un totale isolamento a causa del suo bisogno di programmare sempre i propri pasti ed alla necessità di conoscere ogni ingrediente del cibo che ingerisce.

L’ortoressia nervosa può essere trattata attraverso un approccio integrato che comporti la presenza di uno psicoterapeuta cognitivo-comportamentale ed un nutrizionista; ovviamente la presa di consapevolezza del problema è il primo passo per risolverlo.