Il recente arresto per maltrattamenti in famiglia del “giovane della Panda Rossa”, finito nell’inchiesta per la morte di Giulia Di Sabatino, la 19enne di Tortoreto trovata senza vita l’1 settembre 2015 sull’A14, straziata dalle auto, riaccende le telecamere sulla vicenda con l’appello dei genitori della ragazza, Meri e Luciano, alle telecamere di Chi l’ha visto.
I genitori hanno lanciato un appello al papà di Davide, lo stesso che mesi fa ha cacciato e minacciato gli inviati di Chi l'ha Visto.
"Ci dia una mano a trovare la verità, lei è un genitore in pericolo".
Il ragazzo, nel 2015, era indagato nell'ambito dell'inchiesta sulla morte di Giulia, per istigazione al suicidio, ma poi prosciolto.
Gli inquirenti hanno dato per buona la sua versione. Il giovane ha raccontato di averla incontrata per caso, di aver consumato un rapporto sessuale e di averla riportata sul ponte come voleva. Lì si sarebbe suicidata.
Giulia si sarebbe buttata alle prime luci dell’alba dal cavalcavia, nello stesso giorno in cui avrebbe compiuto 19 anni. I genitori, ai quali era stato suggerito di non rivolgersi a Chi l'ha Visto, continuano invece a lanciare appelli perché non credono all'ipotesi del suicidio.
Tanti, infatti, sono gli elementi che non convincono.
Tra questi, il fatto che la ragazza aveva organizzato un viaggio a Londra dalla sorella.