Pescara. Scontro a colpi di provvedimenti tra il Prefetto e il Sindaco

A Pescara continua lo scontro a colpi di provvedimenti con i quali, negli ultimi giorni, si sta consumando una vera e propria frattura all'interno dei poteri amministrativi tra il Prefetto Geraldina Basilicata e il Sindaco Carlo Masci.

Il Primo cittadino di Pescara, infatti, aveva preannunziato un giro di vite in ordine alle restrizioni della libertà personale che avrebbero subito un incremento in vista delle festività Pasquali.

E infatti l'ordinanza sindacale n. 47 del 1 aprile 2020 ha disposto l'assoluto divieto di frequentazione della spiaggia, dei marciapiedi lungo la riviera, del porto turistico, della golena, della strada parco e delle aree verdi litoranee e collinari.

Il tenore della predetta ordinanza, tuttavia, ha scatenato le ire del Prefetto il quale non ha perso tempo nel dichiarare detta ordinanza inefficace per violazione dell'art. 3, commi 1 e 3 del DL n. 19 del 25 marzo 2020.

In sintesi l'Autorità Governativa ha ritenuto che i Sindaci non possono adottare ordinanze contingentibili e urgenti prevedendo misure che contrastano con le leggi dello Stato.

Le maggiori critiche hanno riguardato la disciplina delle sanzioni conseguenti alla violazione dei divieti.

L'atto prefettizio ha infatti ritenuto che la predetta ordinanza sindacale abbia introdotto un quadro sanzionatorio difforme da quello previsto dall'art. 4 del DL n. 19 del 2020 atteso che la norma di rango statale ha depenalizzato le sanzioni correlate alle violazioni delle misure di contenimento del contagio.

Altro profilo di illegittimità sollevato dal provvedimento prefettizio attiene all'insussistenza, in capo ai Sindaci, di poteri così restrittivi della libertà personale le cui attuali condizioni, pur gravi, non giustificano alla luce del tenore dell'emergenza sanitaria nella nostra Regione.

Peraltro lo scontro a Pescara tra il Prefetto e il Sindaco non è una novità in quanto già in precedenza l'Autorità Governativa aveva dichiarato l'inefficacia dell'ordinanza n. 43 del 19 marzo 2020 sempre per contrasto con la normativa nazionale.

In ogni caso, in un momento difficile come quello che stiamo vivendo sarebbe tuttavia maggiormente auspicabile un maggior dialogo e collaborazione tra le istituzioni.

E ciò al fine di dare risposte chiare alla cittadinanza senza ingenerare confusione in fase di accertamento delle violazioni delle misure anticontagio.